Come riporta La Voce del Trentino il giovane era appena arrivato dalla Sardegna per iniziare la stagione sul Garda.

Una stagione che sarebbe dovuta già iniziare, ma che l’emergenza sanitaria ha rinviato a data da destinarsi. Gian Mario Muru, originario di Porto Torres, si era sistemato in un appartamento in via Matteotti a Torbole in attesa degli eventi.

Lo scoppio dell’epidemia ha impedito che potesse ritornare a casa, ed è quindi rimasto solo nell’appartamento a Torbole.

Ha iniziato ad accusare febbre alta, mal di testa e forse anche dei sintomi respiratori.

Non sapendo a chi rivolgersi ha deciso di chiamare la polizia che lo ha subito messo in contatto con l’Azienda Sanitaria, che lo aveva anche sottoposto al tampone, ma l’esito è stato negativo.

Ieri gli era stato fatto un ulteriore tampone ma l’esito è rimasto negativo.

Nel corso della mattinata, negli uffici della Compagnia dei Carabinieri di Jerzu si è svolto un interrogatorio di garanzia relativo ad una misura cautelare applicata la settimana scorsa dai militari, nel rispetto delle nuove misure volte a contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19.

I carabinieri hanno utilizzato un dispositivo che ha permesso di effettuare una  videochiamata tra più persone, alla quale hanno partecipato, ciascuno dal proprio domicilio o ufficio, il Giudice per le Indagini Preliminari, il Procuratore Capo di Lanusei e un legale del Foro di Lanusei.

L’interrogato, invece, accolto presso la Compagnia Carabinieri con tutte le cautele del caso (soprattutto la distanza di sicurezza di almeno 1 metro), ha potuto usare di un computer con collegamento webcam ed è quindi riuscito a vedere sia il GIP interrogante sia il suo legale di fiducia.