Come ogni anno sono stati pubblicati oggi sul sito del Consiglio regionale i redditi dei consiglieri sardi relativi al 2019.

Il più facoltoso dell’aula è un medico, Gian Filippo Sechi (Udc), mentre sono due i membri dell’assemblea che hanno dichiarato reddito 0: Mario Ciusa (M5S) e Andrea Piras (Lega).

Il presidente Christian Solinas ha dichiarato 99mila euro, il presidente del Consiglio Michele Pais 23mila euro. Il capo dell’opposizione Massimo Zedda ha guadagnato 65mila euro, la capogruppo del M5S Desirè Manca 57mila, il capogruppo della Lega, Dario Giagoni 13mila. 

Tra i “paperoni” del Consiglio ci sono altri tre medici, Gianfranco Ganau (Pd) con 110mila euro, Pietro Moro (Misto) con 135mila e Domenico Gallus (Udc – Cambiamo) con 82mila. 

Redditi alti anche per il decano dell’aula Giorgio Oppi (Udc, 131mila euro), Francesco Stara di Italia Viva che ha guadagnato 149mila euro, l’assessore Andrea Biancareddu (108mila euro) e Nannin Lancioni del Psd’Az con 111mila euro.

La ministra dei Trasporti ha replicato alle accuse mosse dalla Regione Sardegna sull’operato del Governo per quanto riguarda la continuità territoriale.

«La responsabilità delle decisioni è legata alla Regione Sardegna che decide quale modello proporre all’Europa» ha spiegato la ministra così la ministra a margine del sopralluogo al tunnel di base del Brennero dove ha incontrato anche la commissaria Ue ai Trasporti Adina Valean. 

«A novembre ho ricevuto il presidente della Regione e gli assessori – ha spiegato De Micheli – e ho fatto loro presente che quel modello non può essere accolto in Europa. Nonostante questo la Sardegna ha deciso di andare avanti. Noi abbiamo offerto tutta la nostra disponibilità alla Regione per affiancarci nell’ambito dello studio dei flussi, dal quale dovrà partire la nuova gara di continuità territoriale. Per il Governo c’è un punto imprescindibile che sono i residenti, per i quali deve essere garantita la continuità, in ogni caso».

«Questa vicenda – ha concluso la ministra – si incrocia con la vicenda Air Italy. La prossima settimana ci sarà un tavolo, per il quale il Governo ora cerca soluzioni possibili. Potrebbero rendersi necessari ulteriori interventi del Governo per supportare le decisioni che la Sardegna prenderà il più presto possibile e speriamo in accordo con l’Unione europea».