Lo hanno arrestato stamattina i Carabinieri della sezione di Stampace: Fabio Santamaria classe 1973, residente ad Assemini. L’uomo aveva messo a segno due rapine ai danni di due anziani.

Le indagini condotte dal Comandante della sezione di Stampace, Cesare Pranteddu e eseguite sul campo dal Brigadiere Marco Cardia, sono partite l’11 settembre quando i militari della sezione di Stampace, in un normale controllo avevano soccorso un uomo di 76 anni, in stato confusionale col viso tumefatto e sanguinante.

L’anziano stava passeggiando a Giorgino, in pieno giorno, erano le 10, quando un uomo lo ha aggrdito, picchiato e derubato di portafogli e cellulare.

Il rapinatore, avendo trovato nel portafogli un foglietto con il pin del bancomat ha effettuto dei prelievi per circa 1300 euro e ha fatto rifornimento per la sua auto, una Ford Fiesta.

Le indagini serrate dei Carabinieri anche con l’aiuto del R.I.S. che hanno esaminato e ripulito le immagini delle telecamere di sorveglianza installate in varie attività della zona e del distributore di benzina, hanno portato a collegare la rapina, ad un altro episodio avvenuto qualche giorno prima a Sestu.

Infatti il 7 settembre un altro anziano, di 74 anni aveva subito un aggressione simile, appena sceso dall’auto, vicino al mercato ortofrutticolo di Sestu. Anche in quel caso in pieno giorno, erano le 17.

La vittima però in questo caso, sebbene gravemente ferita è stata in grado chiamare i Carabinieri subito e fornire preziosi dettagli, inoltre i militari intervenuti avevano poi trovato sul posto la targa persa dal rapinatore. È stato quindi posdibile ricondurre entrambe le rapine a Santamaria che è stato poi riconosciuto dalle foto segnaletiche dalla vittima di Sestu. L’uomo è stato portato nel carcere di Uta, con l’accusa di rapina aggravata, lesioni personali, uso i debito di carta di pagamento.

Su Facebook avevano usato parole offensive per commentare l’abbigliamento di alcune donne durante una processione religiosa e per questo devono rispondere di diffamazione. Lo faranno il 25 giugno prossimo, quando a Sassari si aprirà il processo a loro carico. La prima udienza, dopo la citazione diretta a giudizio da parte del pm Paolo Piras, è saltata nei giorni scorsi a causa di un difetto di notifica.

Come riporta l’Ansa i fatti risalgono al 5 giugno 2016. In una foto diffusa tramite il social network, e scattata a Sassari durante la processione per la Madonna della Grazie, l’autore si era soffermato sulle scarpe con tacchi alti indossate da alcune donne. Dal sarcasmo e dal disappunto si era subito degenerato con ulteriori commenti al primo, spingendo una delle involontarie protagoniste dello scatto a denunciare il fatto.

Ritenendo che non ci fossero elementi per identificare gli autori dei commenti offensivi, il sostituto procuratore aveva chiesto l’archiviazione, ma l’avvocato della donna, Ivano Iai, si era opposto sostenendo che l’identità di chi postò la foto e degli altri che commentarono fosse facilmente rintracciabile. Una successiva relazione della Polizia postale permise l’identificazione dei tre presunti diffamatori – difesi dall’avvocato Stefano Porcu – portando la gip Carmela Rita Serra a restituire gli atti alla Procura per formulare una nuova imputazione a carico dei tre. Di qui la fissazione del processo