Senza Memoria, uno spettacolo teatrale a Pirri per ricordare la Shoah e tutti gli olocausti di ieri e di oggi

Lo spettacolo ideato e interpretato da Gisella Vacca, con Pierpaolo Vacca all'organetto, fa parte della rassegna Teatro da Camera - La prosa a Casa Saddi, organizzata da Il Crogiuolo ed è in programma sabato 25 a Pirri alle 19. Per ora sono previste altre due repliche: domenica 26 a Portoscuso (alle 18 nell'ex-Tonnara Su Pranu) e sabato 1° febbraio a Sant'Anna Arresi (alle 18 nella sala consiliare).
Senza Memoria, uno spettacolo teatrale a Pirri per ricordare gli orrori della Shoah e tutti gli olocausti in genere, di ieri e di oggi.
Lo spettacolo ideato e interpretato da Gisella Vacca, con Pierpaolo Vacca all’organetto, fa parte della rassegna Teatro da Camera – La prosa a Casa Saddi, organizzata da Il Crogiuolo ed è in programma sabato 25 a Pirri alle 19. Per ora sono previste altre due repliche: domenica 26 a Portoscuso (alle 18 nell’ex-Tonnara Su Pranu) e sabato 1° febbraio a Sant’Anna Arresi (alle 18 nella sala consiliare).
Qui le note di presentazione dello spettacolo, di Gisella Vacca.
La memoria celebrata della Shoah dovrebbe esigere il lungo termine; la commemorazione dello sterminio per antonomasia dovrebbe costringerci a riflettere quotidianamente su come sia facile dimenticare e smarrire elementi essenziali di umanità; la memoria precisamente di quell’Olocausto, quello, appunto, con la O maiuscola, dovrebbe insegnarci a tenere alta la guardia, perché la natura umana è fragilissima e facilmente manipolabile.
Il condizionale è l’unico modo verbale spendibile, purtroppo, dal momento che la Shoah non è servita, come non è servita la testimonianza degli innumerevoli genocidi che costellano come marchi del disonore la storia dell’umanità; la stessa storia che ci ricorda, col senno di poi, i motivi scatenanti dei massacri, riassumibili in brama di potere ed espansionismo.
La ricaduta è ciclica e infinito è l’elenco di esseri, di interi popoli e etnie trucidati e annientati per meri interessi economici maldestramente travestiti da necessari provvedimenti per la difesa della “razza” e della religione; scuse comunque insensate e inaccettabili.
Acquietiamo la nostra coscienza ricordando le vittime a scadenze determinate; tra esse ci sono gli indios e i nativi americani, ci sono gli armeni e, ovviamente, tutti i perseguitati del nazi-fascismo che, insieme a milioni di ebrei, ha tramutato in cenere centinaia di migliaia di rom e sinti, disabili e malati di mente, omosessuali, dissidenti e, in generale, persone ai margini o non allineate.
Le commemorazioni periodiche, per quanto necessarie, non bastano. Il biasimo degli Stati e dei singoli individui dev’essere quotidiano e sostenuto da azioni decise e concrete. Soprattutto in questi ultimi anni, in cui assistiamo in diretta all’ennesimo massacro dei kurdi e dei palestinesi attraverso immagini strazianti che vediamo in ogni momento e non ci fanno quasi più orrore, perché ci abituano subdolamente all’intollerabile e ci traghettano inesorabilmente verso l’ignavia. È la “normalizzazione dell’abnorme” traslata all’esterno di noi stessi.
Questo recital ricorda il passato e il presente e ricorda più o meno tutti. In musica e in poesia, le tragedie sembrano più leggere ma la memoria permane a lungo termine nel conscio e nell’inconscio.
I PROTAGONISTI
GISELLA VACCA
Artista di natura versatile, cantante laureata al Conservatorio di Cagliari, attrice di teatro e di cinema, regista teatrale, autrice. Svolge una propria ricerca registica, focalizzata, da un lato, su tematiche legate alla Sardegna, all’universo di riti filtrato attraverso i ricordi d’infanzia e adolescenza, vissute ad Ovodda, piccolo paese della Barbagia, e dall’altro lato, al teatro con forti motivazioni sociali. Questa ricerca culmina con la messa in scena di alcuni spettacoli a carattere antropologico e di due spettacoli interpretati dai detenuti del Carcere Minorile Sardo. È ideatrice e interprete di recital poetico-musicali che esplorano in chiave colta i canti del mondo e di altri che comprendono creazioni originali.
È accompagnata stabilmente dal pianista Nicola Meloni e ha collaborato e collabora con altri ottimi musicisti tra cui il polistrumentista Francesco Fry Moneti, l’organettista Pierpaolo Vacca, i pianisti Renato Muggiri, Marco Meloni e Alessio Sanna, il sassofonista Gavino Murgia, il pianista e compositore catalano Josep Maria Cols e il musicista kurdo Mübin Dünen. A luglio del 2017, per la casa Editrice Cenacolo di Ares ha pubblicato il suo primo libro di poesie Sulla mia carne morbida, da cui nasce anche il suo più recente allestimento. È docente di Canto presso la Scuola Civica di Musica di Cagliari.
PIERPAOLO VACCA
Nato a Ovodda in provincia di Nuoro, nipote del noto suonatore di launeddas Beppe Cuga, inizia a studiare l’organetto all’età di 6 anni, con il maestro Peppino Deiana, suonatore nativo di Sarule ma residente a Ovodda. Debutta giovanissimo nelle piazze dell’isola, in rassegne, sagre e processioni. Nel 2004 entra a far parte del gruppo folkloristico ovoddese Oleri, che accompagna tuttora. Spinto dalla forte passione per la world music, compone alcuni brani ispirati alla musica popolare irlandese e francese. Nel 2011 fonda i Folkaos, gruppo combat folk, con il quale si esibisce in varie piazze e festival della Sardegna. Grazie alla collaborazione con l’associazione “Lobas” partecipa a vari festival folkloristici in Italia e all’estero. Dal 2014, insieme al chitarrista e cantante Giuseppe Muggianu, porta avanti il concerto “In giro per canzoni”, dedicato ai cantautori italiani. Nel 2018, invitato da Paolo Fresu al festival “Time in Jazz”, si esibisce in un concerto solistico dal titolo “Jazz e tradizione popolare tra passato e futuro”, a cura di Fabio Calzia, progetto caratterizzato da uno stile molto personale con l’utilizzo di effetti elettronici nella musica tradizionale sarda. Nel giugno 2019, partecipa al progetto Music@Work, ideato e sviluppato dall’associazione Cherimus: in una breve permanenza a Dakar, partecipa alla nascita del gruppo Sardo-Senegalese “Gegò Yegó”, insieme a Massimo Congiu, Francesco Medda (Arrogalla), Pape Ndiaye, Pape Ndiop e Kalsoum. Contestualmente, la formazione registra un album in cui si fondono le musiche tradizionali dell’isola con i ritmi e le melodie del Senegal in maniera originale e contemporanea. Collabora occasionalmente con numerosi artisti tra cui Alberto Sanna, Gisella Vacca, Mauro Palmas, Francesco Fry Moneti , Modena City Ramblers, Andrea Pisu, Jullien Cartonnet. Attualmente, lavora al suo primo album da solista.

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