Oscar Green: un’azienda agricola di Sadali alle finali nazionali
La Sardegna per il terzo anno consecutivo alla finale nazionale Oscar green dell’agricoltura riservato alle aziende innovative under 40 e sfiora il bis nella vittoria raggiunta lo scorso anno con Luisa Cabiddu di Girasole, l'architetta contadina.
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L’agricoltura sarda arriva per il terzo anno consecutivo alla finale nazionale Oscar green dell’agricoltura riservato alle aziende innovative under 40 e sfiora il bis nella vittoria raggiunta lo scorso anno con Luisa Cabiddu di Girasole, l’architetta contadina. Lo fa con un giovane di Sadali, Frediano Mura dell’azienda Fragus e Saboris che questa mattina ha partecipato a Roma alle finali nazionali sfidando altre due aziende nella categoria Impresa4. Terra, che premia le aziende creative e originali che coniugano tradizione e innovazione. Le categorie in gara in finale erano 6, con 3 aziende finaliste per categoria da tutta Italia. Aziende che hanno superato la concorrenza delle 1500 che iscritte al concorso ideato e promosso da Coldiretti giovani impresa.
Frediano Mura, 29 anni laureato in Filosofia ha raggiunto la finale nazionale Oscar green grazie all’ideazione del primo gin elettrico al mondo, prodotto con una erba naturale che riesce a dare la sensazione di ricevere micro scariche elettriche al palato di chi lo assaggia. Inoltre ha scoperto una resina naturale, ottenuta dalla scarti di lavorazione delle piante aromatiche officinali, che si vetrifica in modo naturale nelle ceramiche (una novità assoluta per gli operatori del settore). Produce anche oli essenziali e idrolati, tradizionalmente utilizzati in ambito cosmetico, per la cucina gourmet, oltre ad idrolati per uso veterinario.
La Sardegna ha conquistato le finali nazionali Oscar green per il terzo anno consecutivo. Nel 2017 lo fece con Andrea Deidda di Villanova Truschedu, che produce olio di lentisco. Nel 2018 oltre con Luisa Cabiddu (che ha vinto) con Emanuele Salis di Ploaghe con il maialetto e l’agnello di Sardegna Igp termizzato.
«Un grande risultato per la Sardegna e per l’agricoltura che dimostra ancora una volta la novità e la competitività accompagnata da innovazione e creatività, vitalità ed entusiasmo che stanno portando i giovani in agricoltura – sostiene il delegato regionale di Coldiretti Giovani Sardegna Angelo Cabigliera -. Le aziende giovani e innovative, come dimostra Oscar green provengono spesso da piccoli Comuni dell’interno che stanno soffrendo lo spopolamento. Giovani che portano competenze, idee e progetti nuovi e sostenibili – commenta Cabigliera -. Che dimostrano attaccamento vero alla campagna e alla propria terra, perché spesso dopo gli studi universitari rientrano nei propri comuni, come Frediano e Luisa, per realizzare i propri progetti».

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A 16 anni si imbatte per caso nel libro di Stefano Soldati sulle case di paglia e ne resta completamente affascinata. A 18, terminati gli studi all’Istituto d’Arte di Lanusei, si mette sulle spalle uno zaino e con quel libro in mano si presenta alla porta di Soldati stesso, in un piccolo paesino del Veneto.
È da questa esperienza di stampo manageriale, unita alle competenze già maturate nel campo della progettazione, che si rafforza in Luisa il desiderio di creare una struttura ricettiva che risponda ad un mercato in forte crescita, quello del turismo verde.
Luisa fa crescere il seme del suo sogno in un ampio terreno di Girasole. La concessione edilizia arriva nel 2014, la struttura ricettiva apre nel 2015. In questi due anni i passi avanti fatti da Luisa e dai suoi collaboratori sono stati immensi: nella Casa di Paglia ogliastrina si dorme, si mangia, si lavora, si sogna. E, non da ultimo, si progetta. Accanto a Luisa, infatti, lavorano altri professionisti del settore, pronti a seguire tutti coloro che desiderino realizzare strutture in paglia in Ogliastra e non solo. Un ingegnere, un agronomo, un architetto, un geometra sono con lei per valutare tutto da principio. Se ben progettata, infatti, la Casa di Paglia ha gli stessi costi di quelle in muratura ma innumerevoli qualità in più.
La permacoltura è alla base del lavoro di questo team: è un nuovo modo di progettare, osservando la natura, creando con il territorio un’interazione attiva. «Il modo in cui sono stati costruiti i paesi ogliastrini racconta prima di tutto della confusione mentale di questi anni» spiega Luisa «Troppo lontani dal contatto con la natura. Io aspiro ad una progettazione sostenibile, che non è fatta solo di squadra, righello e autocad ma di un sistema basato sull’osservazione strategica dell’ambiente.».
Con il progetto della Casa di Paglia, Luisa e i suoi collaboratori sono candidati al WEGREEN Sardegna, il noto premio regionale dedicato alle aziende che puntano tutto sul green. Ma Luisa non si vuole fermare qui: sta già pensando ad ampliare l’offerta con la costruzione di una suite sull’albero affacciata sullo stagno ogliastrino e un agricamping dedicato agli amanti del genere.