Diverse le sanzioni per automobilisti che non rispettano le norme sulle dotazioni di sicurezza della propria auto. Dispositivi luminosi non funzionanti, pneumatici usurati e revisioni scadute le violazioni.
Durante i controlli poi è stato denunciato un cagliaritano di 52 anni: oltre a non avere l’assicurazione aveva manomesso la targa posteriore della sua Fiat Punto.
In pratica la targa aveva un numero modificato risultando, da una lettura non ravvicinata e non particolarmente attenta, attribuibile a una persona estranea alla proprietà dell’auto.
Il conducente è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, le targhe ed il veicolo sono stati sequestrati.
Fermati due degli autori della rapina e del pestaggio in via Newton
Erano in tre, giovanissimi algerini in attesa dello status di rifugiati: avevano rapinato un giovane e picchiato suo padre che aveva chiesto la restituzione degli oggetti rubati.
Domenica mattina intorno alle 5 all’uscita da una discoteca in via Newton, un 27enne cagliaritano è stato avvicinato da tre giovani algerini. Uno dei tre, dopo avergli strappato la collana d’oro, si è fatto consegnare il portafoglio. La vittima, avendo notato che i rapinatori stavano vicino a un rivenditore ambulante ha deciso di andare, accompagnato dal padre, a chiedere la restituzione di quanto gli era stato sottratto.
Ma la reazione dei giovani algerini è stata violentissima: con una catena di quelle usate per legare le moto hanno colpito il padre della vittima alla testa lasciandolo privo di sensi, poi si sono avventati sul 27enne colpendolo con una bottiglia al capo. I tre sono poi fuggiti a bordo di un Honda Civic risultata poi rubata. In beve tempo però sulla base solo della testimonianza della vittima, il padre non è stato in grado, visto il trauma, di fornire elementi, e la Squadra Mobile di Cagliari ha individuato i responsabili.
Martedì infatti in piazza del Carmine è stato fermato Ounas Mohamed Zidane, di 20 anni, autore materiale della rapina e dell’aggressione al padre. Ieri invece è stato rintracciato Ahmed Mrakkeb, algerino classe 2001. Il giovane era giunto in Italia clandestinamente, come i complici, clandestinamente ma da minorenne, pertanto era ospite di una comunità a San Nicolò Gerrei. Il terzo uomo, sempre algerino, aveva il viso coperto e non c’è stato il riconoscimento da parte della vittima come per gli altri due.
Tuttavia nel cellulare di uno dei fermati sono state trovate delle foto dei tre scattate a bordo dell’auto rubata: gli inquirenti quindi ritengono di averlo comunque individuato. A bordo dell’auto rubata è stata ritrovata una mazza di legno che non apparteneva alla proprietaria, una signora anziana. I due arrestati sono stati condotti al carcere di Uta, mentre il terzo per il momento è stato denunciato in stato di libertà. Nessuno dei tre potrà per ora essere espulso in quanto è in atto la richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato, pertanto, fino a che non verrà ufficialmente rigettata, non saranno espulsi.
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