È morto a quasi 86 anni (li avrebbe compiuti il 1 febbraio) don Vasco Paradisi.

Il sacerdote, nato nelle Marche, si era trasferito a Cagliari nei primi anni ’60. Ricoprì prima l’incarico di vicario nella chiesa del Carmine di viale Trieste, di cui poi diventò parroco dal 1967 al 1970. Poi la lunga e importante esperienza come parroco di Sant’Elia, dal 1970 al 1988.

Fondatore della “Scuola di Fede e coscienza politica”, don vasco Paradisi fu uno dei padri della dottrina sociale della Chiesa nell’Isola e formò diverse generazioni di politici. Ma il suo impegno più importante e a cui rimase più affezionato fu senz’altro quello a favore degli ultimi e dei più bisognosi. Un ruolo che ricoprì soprattutto nella sua esperienza di parroco di Sant’Elia, in uno dei momenti più difficili del quartiere, quando tra gli abitanti scoppiarono le rivolte per la casa.

Recentemente aveva incontrato Papa Francesco. Il pontefice si è infatti recato, lo scorso febbraio, alla Fraterna Domus, la casa dove don Vasco viveva dopo essere stato colpito da un ictus. Nel 1986 accompagnò Madre Teresa a visitare il quartiere Sant’Elia, un evento di frande spiritualità che gli abitanti del quartiere meno giovani ricordano ancora con emozione. 

È vero che ormai i libri si comprano online. Sempre più persone optano per scaricarli e leggerli sul proprio tablet. Il mondo cambia e sono sempre meno quelli che provano un brivido sottile quando aprono un libro nuovo e annusano quell’inconfondibile odore che promette lunghe serate di piacevole lettura.

Fa però un certo effetto scoprire che una città grande come Quartu non avrà più nemmeno una libreria. A segnalarlo sui social tanti privati cittadini, come Sara Paolucci che scrive: «A me sembra di vivere in un universo distopico dove i miei concittadini anziché acquistare un libro, spendono i loro pochi soldi in gratta e vinci e cibo spazzatura al discount».

Anche il Consigliere comunale Francesco Piludu annuncia la brutta notizia: « La libreria car.li ha chiuso. Quel posto speciale dove ognuno poteva prendersi una pausa dagli affanni quotidiani e perdersi fra gli scaffali pieni di titoli che profumavano di carta, ha abbassato la serranda per sempre. L’ultima vera libreria rimasta in città non ci sarà più».

Sono molte le librerie che chiudono, non tanto perché le persone non leggono più, quanto perché preferiscono acquistare i libri altrove. La grande distribuzione schiaccia i piccoli commercianti, e questo avviene un po’ per tutti i tipi di negozi, che soprattutto nei meno giovani esercitano ancora un certo fascino. Ma nel caso delle librerie dispiace un po’ di più, perché nella maggior parte dei casi le piccole librerie svolgevano anche un ruolo di piccoli centri culturali.