Arzachena, bimbo segregato e maltrattato nella villetta di famiglia: i genitori chiedono di patteggiare

I genitori del bambino maltrattato si trovano da mesi agli arresti domiciliari, mentre la zia del ragazzino, per sua stessa ammissione ispiratrice delle torture fisiche e psicologiche imposte al bambino per renderlo "buono e obbediente", si trova dal mese scorso nel carcere di Bancali.
I genitori del bambino 11enne segregato e maltrattato nella casa di famiglia ad Arzachena, hanno chiesto il patteggiamento. Gli avvocati difensori della coppia hanno depositato la richiesta e ora attendono la riposta del pm, prima che a febbraio si apra il processo.
Come riporta Ansa Sardegna, i genitori del bambino maltrattato si trovano da mesi agli arresti domiciliari, mentre la zia del ragazzino, per sua stessa ammissione ispiratrice delle torture fisiche e psicologiche imposte al bambino per renderlo “buono e obbediente”, si trova dal mese scorso nel carcere di Bancali.
Il bimbo era stato liberato durante l’estate dai carabinieri, dopo che lui stesso aveva chiesto aiuto per telefono ai militari.

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