Tutto rimandato a martedì, quando si riunirà un tavolo tecnico per decidere se rimuovere o meno la grande quantità di canne che la corrente ha trasportato a riva al Poetto, tra Cagliari e Quartu poco prima di natale. I titolari dei chioschi e molti cittadini, soprattutto gli assidui frequentatori della spiaggia a piedi nudi non gradiscono la presenza delle canne, che feriscono i piedi e secondo alcuni sono antiestetiche.
Qualche giorno fa il Comune aveva annunciato le ruspe per la rimozione delle canne che per dirla tutta a riva ci sono arrivate accompagnate da tanta spazzatura, plastica e non solo. Addirittura i primi giorni si potevano vedere anche carcasse di animali e pneumatici, qualcuno aveva fotografato persino pezzi di carrelli per barche. In realtà questi giorni per tanti, soprattutto i più piccoli è stato divertente costruire capanne e giocare agli indiani sulla spiaggia, e se non ci fosse la spazzatura non sarebbe poi così brutto lo spettacolo. Il vero problema è che forse bisognerebbe lasciar fare alla natura.
Almeno questo è ciò che pensano gli ambientalisti e gli esperti come per esempio il professor Sandro De Muro, docente di geografia fisica e geomorfologia all’Università di Cagliari. Secondo il professore infatti le canne sarebbero molto utili per trattenere, almeno nel periodo invernale la sabbia e proteggerla dall’erosione.
Per questo il Comune e l’assessore Guarracino ha fatto dietrofront e prima di prendere una decisione ha istituito un tavolo tecnico che si riunirà martedì e al quale siederanno oltre che le istituzioni anche gli ambientalisti e gli esperti, magari per trovare un compromesso tra le esigenze della natura e quelle del commercio. Tra le opzioni infatti c’è quella di ritirarle in estate e riposizionarle in inverno, e si spera liberarle dai chili di plastica e altri rifiuti