In tanti avevano sperato che stavolta fosse la volta buona per la riapertura definitiva della storica Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy, chiusa ormai da tempo per permettere lo svolgimento dei lavori di manutenzione resi necessari dalle continue infiltrazioni d’acqua.

La riapertura, annunciata dall’assessora della Cultura Paola Piroddi e prevista per questa sera alle 17:30 circa, sarà per ora solo in occasione di due eventi: il primo, proprio stasera, è l’esibizione del coro gospel “United voices”; il secondo sarà la terza edizione della manifestazione “Tipicità”, che si svolgerà dal 19 al 23 dicembre.

A gelare gli entusiasmi è stato il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu a margine della conferenza stampa di presentazione di “Tipicità”: 《La Passeggiata sarà visitabile solo in occasione di questi due importanti eventi. Poi chiuderà in attesa di capire come meglio gestirla. Stiamo valutando se la gestione dovrà essere a carico del Comune oppure se fare un bando di gara per potenziali affidatari》. La Passeggiata aveva riaperto provvisoriamente solo per due eventi che si sono svolti lo scorso anno.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.