È successo all’1.30 del mattino: un ragazzo si trova in piazza Garibaldi e si accorge che due giovanissimi hanno appena compiuto uno scippo ai danni di una donna che chiede aiuto urlando, così decide di seguirli e intanto chiama la Polizia col cellulare.

Il coraggioso cittadino mantiene il contatto telefonico con il113 fino all’arrivo di 3 equipaggi della Squadra Volante accorsi immediatamente. Grazie alla testimonianza del ragazzo i due scippatori sono stati identificati e fermati.

Si tratta di due 18enni, già noti alle forze dell’ordine, Salvatore Congiu e Manuel Lacatus, i due perquisiti sono risultati in possesso dei documenti appartenenti alla vittima dello scippo, inoltre il primo aveva con sé un coltello a serramanico di circa 20 centimetri, il secondo un cacciavite a taglio.

I 2 sono stati accompagnati in Questura, dove sono stati arrestati per i reati di furto con destrezza e di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Lacatus, è accusato anche del reato di minacce a Pubblico Ufficiale, per aver assunto un comportamento violento nei confronti di uno degli operatori minacciandolo pesantemente.

I due sono stati accompagnati nelle proprie abitazioni in attesa dell’udienza per direttissima fissata per questa mattina. La borsetta e tutto il suo contenuto sono stati ritrovati in un contenitore per la spazzatura, e restituiti alla ragazza vittima dello scippo.

La Sardegna è spesso considerata un’isola “asismica”. In realtà, pur essendo una delle regioni più stabili d’Italia, non è completamente immune dai terremoti. La sua bassa sismicità è un dato scientifico assodato, ma ha radici geologiche ben precise.

Come spiega il geologo Luigi Sanciu, la differenza della penisola italiana, situata nel punto di collisione tra la placca eurasiatica e quella africana, la Sardegna si trova al centro della placca eurasiatica, lontana dalle grandi linee di compressione che generano i terremoti più devastanti. Questo la rende un blocco continentale stabile, poco soggetto a scosse significative.

Ciò non significa però che l’isola sia “immune”. Secondo i dati messi a disposizione dall’ISPRA, la zona più attiva è la costa nord-orientale, dove si sono registrati i principali sismi dal 2000 a oggi. Si tratta in gran parte di eventi di magnitudo intorno a 3, prodotti da piccole faglie, ossia fratture della crosta terrestre con lievi movimenti delle rocce.

Sono terremoti che spesso non vengono percepiti dalla popolazione e che restano rilevabili solo dagli strumenti, incapaci di provocare danni e soprattutto impossibilitati a generare onde di tsunami, data la loro modestissima energia.

La Sardegna, dunque, resta una terra fortunata: un’isola geologicamente stabile, ma non del tutto “asismica”. Un dettaglio che ricorda come la natura, anche quando sembra silenziosa, continui a vivere e muoversi sotto i nostri piedi.