Capitana: campionato Endurance pony, una disciplina ancora poco conosciuta dove al primo posto c’è il rispetto del cavallo

L'Endurance pony è una disciplina ancora poco conosciuta e praticata nel sud della Sardegna. A Capitana, ieri, si è svolto il Campionato Endurance Pony Sardegna. In questo sport la cosa fondamentale è soprattutto una: il rispetto del cavallo
Capitana: ieri, domenica 8 dicembre di sono svolti i Campionati Endurance Pony Sardegna. Tutti coloro che amano fare passeggiate a cavallo, che amano stare in mezzo alla natura, che amano sfidare soprattutto se stessi prima che gli altri, possono trasformare le loro passioni in uno sport, dove non si lascia nulla al caso, in cui la cosa fondamentale è sempre il rispetto del cavallo: questo sport è l’endurance.
“L’endurance pony è una disciplina poco conosciuta qui al sud Sardegna e stiamo cercando di diffonderla, spiegano gli organizzatori della gara, Officina Equestre di Capitana. “Si tratta di gare di regolarità in cui i bambini affrontano sui loro pony dei percorsi di campagna segnati a destra da nastrini colorati. I binomi devono rispettare i tempi stabiliti dalla loro categoria; il pony invece dovrà affrontare le visite veterinarie pre e post gara che stabiliscono se è in perfetta salute. Il battito cardiaco del pony nella visita finale farà media col punteggio del tempo stabilendo le probabilità di salire sul podio: più il cuore è basso, più alto sarà il punteggio”.
“La gara che abbiamo ospitato noi era però riservata solo ai ragazzi dai 6 ai 14 anni, su un percorso ridotto rispetto a quello degli adulti. Il percorso bianco è lungo 1,6 km e prevede che i ragazzini siano accompagnati da un adulto; si tratta infatti di un percorso d’Avviamento per chi vuole provare oppure è alle prime esperienze. Il percorso rosso invece è lungo 3,1km e viene affrontato dai binomi in gara una volta nella categoria PonyA, due volte nella PonyB e tre volte nella pony Elite. Le gare si svolgono su percorsi prevalentemente campestri composti da anelli di circa 30 km che, a seconda della categoria, vengono ripetuti più volte”.
Massimo rispetto della salute del cavallo quindi: il fattore determinante per praticare questo tipo di gara è infatti l’integrità fisica del proprio cavallo. A tale proposito riveste un ruolo fondamentale il “cancello veterinario” posto alla fine di ogni anello: il cavallo viene sottoposto ad accurate visite obbligatorie per poter continuare la gara.
Sara Zoccheddu premiata con la Mela d’Oro: l’eccellenza sarda in ingegneria e sport

Dopo il diploma con 100 e lode al Liceo Scientifico di Oristano, ha conseguito la laurea triennale al Politecnico di Torino e quella magistrale al Politecnico di Milano, dove ha sviluppato una tesi sulle reti neurali applicate ai legami causali, dopo uno stage al CERN.
Sara Zoccheddu, 26 anni, originaria di Oristano, è stata premiata con la Mela d’Oro del Premio Marisa Bellisario 2025, uno dei riconoscimenti più prestigiosi in Italia per le donne che si distinguono per merito, talento e determinazione nelle professioni. Ingegnere informatico e atleta di salto triplo, Sara ha ricevuto il premio nella categoria riservata alle neolaureate STEM, scelta tra le migliori studentesse di oltre 40 atenei italiani.
La cerimonia si è svolta al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre la premiazione finale è andata in scena al Tempio di Venere nel Parco Archeologico del Colosseo ed è stata trasmessa su Rai 1. Dopo il diploma con 100 e lode al Liceo Scientifico di Oristano, ha conseguito la laurea triennale al Politecnico di Torino e quella magistrale al Politecnico di Milano, dove ha sviluppato una tesi sulle reti neurali applicate ai legami causali, dopo uno stage al CERN.
Attualmente vive a Zurigo, dove sta svolgendo un dottorato sull’intelligenza artificiale. Oltre al talento scientifico, Sara è anche un’atleta di livello nazionale nel salto triplo: nel 2024 ha stabilito il nuovo record sardo con 13,24 metri e nel 2025 ha conquistato il bronzo ai campionati italiani indoor. Allenata tra Cagliari e Zurigo, è tesserata con il CUS Cagliari.
In un intervento per la Fondazione Bellisario, ha sottolineato quanto ancora siano poche le donne nei percorsi STEM e quanto sia importante premiare chi ce la fa per spingere le nuove generazioni a crederci. Brava Sara: questa è la Sardegna che ci piace.

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