Il Festival Scirarindi, giunto alla nona edizione, ritorna a Cagliari: alla Fiera nel weekend

I diecimila metri quadri della Fiera saranno occupati da circa 280 espositori che, declinati nelle varie aree dell'eco-turismo, della bioedilizia, agri-cultura, ambiente, artigianato, alimentazione, salute e benessere, rappresenteranno la Sardegna e tutte le realtà locali presenti alla manifestazione.
Patrocinata dal Comune di Cagliari, la manifestazione è interamente organizzata dall’Associazione Culturale “Scirarindi” che propone un week-end alla scoperta della Sardegna, tramite un vero e proprio viaggio tra le eccellenze e tra i professionisti dell’isola.

“Scirarindi è ormai da anni una grande vetrina per tutta la regione. Un nuovo modo per raccontare il territorio dal punto di vista della gente”. Questa la presentazione di Giovannella Dall’Ara, responsabile dell’organizzazione e direttrice artistica del festival, durante la conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche i volontari che hanno contribuito attivamente alla realizzazione della rassegna.
I diecimila metri quadri della Fiera saranno quindi occupati da circa 280 espositori che, declinati nelle varie aree dell’eco-turismo, della bioedilizia, agri-cultura, ambiente, artigianato, alimentazione, salute e benessere, rappresenteranno la Sardegna e tutte le realtà locali presenti alla manifestazione. Nel vasto e nutrito programma di “Scirarindi” ci sarà spazio anche per i più piccoli, con attività che uniscono il divertimento all’apprendimento. Saranno organizzati infatti laboratori artistici di ceramica e con gli acquerelli, spettacoli in inglese e aree di svago con giocattoli fatti a mano, in legno e con materiali di riciclo. Non mancheranno nemmeno, nell’area animali del Festival, diverse iniziative per l’aiuto e il supporto dei nostri amici a quattro zampe.
Per poter entrare alla Fiera è previsto un contributo di partecipazione di 5 euro. L’ingresso è gratuito per i bambini, i ragazzi sotto i 16 anni e per gli over 65. Si potrà accedere liberamente a tutte le conferenze e le presentazioni, ai workshop, ai laboratori esperienziali, alle dimostrazioni pratiche, alle consulenze individuali, alle lezioni di gruppo e alle degustazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Una roccia di un verde incredibile che si trova, sempre più rara, in Sardegna: sapete di cosa si tratta e dove trovarla?

Un vero e proprio tesoro naturale, tanto ricercato da essere considerato una pietra semi-preziosa perfetta per essere lavorata in botteghe artigiane. Ma di cosa stiamo parlando?
Immaginate di trovarvi di fronte a una roccia che non è solo affascinante dal punto di vista “estetico”, ma che racconta anche la storia millenaria della nostra Terra. Questa pietra, che negli opifici sardi ha trovato la sua massima espressione, sfoggia colori che spaziano dal rosso mattone al verde intenso, passando per sfumature giallastre e, in alcuni casi, perfino nere. Parliamo di una roccia sedimentaria mono-mineralogica, composta quasi interamente da quarzo e arricchita da impurità di ferro che le conferiscono queste tonalità così vivaci. Un vero e proprio tesoro naturale, tanto ricercato da essere considerato una pietra semi-preziosa perfetta per essere lavorata in botteghe artigiane.
E sapete di quale roccia stiamo parlando? Del celebre diaspro verde, una gemma tipica del Monte Arci, un’area che da secoli affascina per la sua ricchezza geologica. Il diaspro si mostra in tutta la sua varietà cromatica, dal rosso al verde, ma non è raro trovarlo in tonalità più inusuali, come il giallo e il nero.
Se siete curiosi di scoprire tutti i segreti di questa roccia e della sua affascinante formazione, dovete assolutamente fare tappa al GeoMuseo MonteArci Stefano Incani. Qui, la storia del diaspro prende vita attraverso racconti di mari scomparsi e spettacolari eruzioni vulcaniche sottomarine. Questo museo, un unicum in Sardegna, racconta la geologia dell’isola e in particolare quella della Marmilla, una zona che custodisce rocce risalenti a ben 24 milioni di anni fa. La passione di Vincenzo Incani ha dato vita a una collezione straordinaria, che comprende fossili di animali marini antichissimi, diorami che riproducono l’attività del vulcano e, naturalmente, una varietà di minerali, tra cui i celeberrimi diaspri, che si sono formati durante le eruzioni del “vecchio vulcano” del Monte Arci. E per chi cerca un’esperienza ancora più straordinaria, non mancate la “sala flù”, dove minerali dai colori fluorescenti vi lasceranno senza parole.

© RIPRODUZIONE RISERVATA