João Pedro ha rinnovato oggi il contratto con il Cagliari fino al 2023.

La notizia è stata data dalla società del presidente Giulini sui suoi canali social. 

«Arrivato in Sardegna nell’estate 2014, ha collezionato già 165 gare con il Cagliari e realizzato ben 44 gol che gli valgono un posto nella top-10 dei migliori marcatori di ogni tempo del Club – si legge sul sito della società -. Statistiche rilevanti che però non bastano da sole a spiegare il contributo fornito in questi anni dal brasiliano di Ipatinga. João Pedro ha messo sempre a disposizione della squadra tutta la sua duttilità: trequartista, mezzala, sino alla posizione di seconda punta ricoperta con continuità e profitto negli ultimi campionati».

La Procura di Cagliari ha chiesto il rinvio a giudizio per Claudio Gulisano, 44 anni, accusato di aver ucciso i genitori Luigi Gulisano e Marisa Dessì, di 79 e 82 anni. La richiesta, firmata dalla pm Rossana Allieri, approda ora davanti al Gup, che discuterà il caso il 19 dicembre. Come riporta L’Unione Sarda, l’indagato — difeso dall’avvocato Luigi Sanna — dovrà rispondere di duplice omicidio pluriaggravato e frode informatica, reato contestato per aver sottratto circa 20 mila euro dai conti dei coniugi tramite l’home banking.

Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Allieri, i due anziani sarebbero stati uccisi il 4 dicembre dello scorso anno, all’interno del loro appartamento di via Ghibli, nel quartiere del Sole. Un incidente probatorio disposto davanti alla Gip Ermengarda Ferrarese ha stabilito con chiarezza che la morte non sarebbe dovuta ad avvelenamento, ipotesi inizialmente considerata, bensì a violente aggressioni: la madre sarebbe stata soffocata, probabilmente utilizzando la sciarpa che indossava; il padre sarebbe stato strangolato, forse con un cuscino, dopo essere rientrato dalla consueta passeggiata mattutina.

Il quadro emerso dagli accertamenti è quello di un movente economico. Claudio Gulisano, secondo la Procura, avrebbe ucciso i genitori per ottenere l’eredità costituita da alcune proprietà immobiliari in città. L’uomo, adottato dai coniugi, avrebbe accumulato nel tempo ingenti debiti, anche a causa del fallimento di un market che il padre gli aveva regalato.

A corroborare l’ipotesi accusatoria ci sarebbero diversi elementi: un filmato che colloca il 44enne in un luogo incompatibile con il suo alibi, testimonianze raccolte dagli inquirenti, l’analisi dei cellulari dei coniugi e dei contenuti del telefono dell’indagato. Nella vicenda è persona offesa l’altro figlio della coppia, Davide Gulisano, assistito dall’avvocato Gianluca Aste.

Con la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio, il drammatico caso di via Ghibli entra ora nella fase decisiva: sarà il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se Claudio Gulisano dovrà affrontare il processo per il duplice omicidio dei suoi genitori.