“Mi chiamo Naithan Nandez”: un guerriero per il Cagliari

Un gladiatore che scende nell'arena per combattere: questo è Nandez, 23 anni, centrocampista del Cagliari che sul campo ha convinto tutti. Dall'Uruguay alla Sardegna ha sposato senza riserve il progetto sportivo del presidente Giulini. Papà di Matilde, ha scelto, insieme alla sua Sara di diventare genitore giovanissimo. Ama la pesca e la cucina sarda.
Un affare da 18 milioni di euro, l‘acquisto più costoso del Cagliari calcio. Lui è Nahitan Michel Nández Acosta, il centrocampista rossoblù che indossa la maglia numero 18, quella appartenuta a Nicolò Barella, come un altro uruguaiano molto amato: Nelson Abeijon.
Classe 1995, arriva in Sardegna alla fine di agosto, un corteggiamento da parte del presidente Giulini iniziato a gennaio, un arrivo tanto voluto dalla società quanto desiderato dai tifosi.
Calciatore unico nel suo genere: buona tecnica, grande senso tattico e una dose esemplare della tanto rinomata garra charrùa, fu grazie alla sua esuberanza e alla sua grinta che convinse i suoi genitori a iscriverlo a una scuola calcio.
La sua carriera calcistica inizia a 18 anni nel Penarol, squadra della quale diventa capitano a soli 21 anni. Si trasferisce in Argentina dove gioca nel Boca Juniors fino al suo trasferimento a Cagliari: celebre l’immagine della sua ultima partita che lo ritrae in mezzo al campo con le lacrime agli occhi davanti ad uno stadio in delirio per lui. Oggi è titolare nella nazionale uruguaiana allenata da Tabarez, dove conta 29 presenze. Andrea Pirlo è stato il suo calciatore italiano di riferimento.
Nandez arriva a Cagliari con Sarah Garcia la sua compagna da otto anni e la loro bambina Matilde. A differenza di Nahitan, Sarah è molto attiva sui social, dove posta ogni istante dalla loro vita privata. Il papà ha un concessionario e Nahitan sa da chi comprare le automobili.
Amante dei tatuaggi e del mare e della pesca ha scelto di vivere sul litorale del Poetto e ha già iniziato a farsi vedere sugli scogli del litorale cagliaritano, in particolare a Calamosca. Di Cagliari ama il cibo, in particolare il polpo con le patate, il clima e la gente: “Calorosa e mai invadente”, ha detto. Grazie al suo carisma da guerriero e alla sua semplicità ha conquistato subito i tifosi. Domenica scorsa contro il Torino all’Olimpico, è lui a sbloccare la partita: al 40’ del primo tempo il suo primo gol con la maglia rossoblù.

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