Civitavecchia-Cagliari, i passeggeri: “Viaggio da incubo”. Nave in enorme ritardo per avaria al motore

Nessuna navetta, nessun mezzo a disposizione per i passeggeri desiderosi di giungere subito a Cagliari, perché secondo la compagnia navale l'arrivo a destinazione avverrà comunque entro la giornata di oggi.

Stamattina la Moby Dada, partita ieri sera da Civitavecchia, è arrivata ad Arbatax intorno alle 8 con un ritardo di circa 3 ore.
Avaria ai motori: questa la motivazione che è stata comunicata ai 168 passeggeri che dopo il breve scalo ogliastrino sarebbero dovuti ripartire alla volta di Cagliari.
Considerata la sosta forzata nel porto ogliastrino necessaria a riparare il guasto, ai passeggeri stamane è stato comunicato come orario di arrivo nel capoluogo sardo quello delle 18.30.
Nessuna navetta, nessun mezzo a disposizione per i passeggeri desiderosi di giungere subito a Cagliari, perché secondo la compagnia navale l’arrivo a destinazione avverrà comunque entro la giornata di oggi.
Quindi chi non voleva più restare a bordo è dovuto sbarcare e trovare il modo di raggiungere il cagliaritano in modo autonomo.
«È stata una notte da incubo con il mare grosso e non volevamo restare a bordo fino a stasera – spiega una passeggera mentre cerca di raggiungere la fermata dell’Arst sotto un cielo che minaccia pioggia – Ogni volta è sempre peggio».
La Moby ora sta cercando di riparare l’avaria e attende il via libera del Circomare Arbatax per la ripartenza dopo le valutazioni dell’Ente Tecnico.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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