Il deputato Giulio Centemero, amministratore federale di Lega Salvini Premier in occasione delle elezioni regionali del 24 febbraio scorso, aveva delegato Zoffili alla disposto presentazione delle liste. Secondo l’ex capogruppo del Pd in Consiglio, Pietro Cocco, il consigliere di Sardegna 20Venti, Andrea Tunis, e l’ex consigliere di Leu Luca Pizzuto, Centemero non era legittimato a farlo, in quanto tesoriere, e non rappresentante legale aveva rappresentanza legale solo per gli affari economici e finanziari, non politici.

Nelle udienze di giugno, i tre ricorsi erano già stati esaminati e il Tar aveva deciso per la prosecuzione in giudizio nell’udienza di oggi, e chiesto agli avvocati della Lega di produrre una serie di atti per dimostrare l’idoneità di Centemero a disporre la sottoscrizione.

Federico Freni, uno dei legali della Lega, si dice ottimista, sicuro della legittimità del potere di Centemero, e quasi certo di una sentenza che definisca una volta per tutte la posizione degli 8 consiglieri della Lega. Altrettanto ottimisti i legali dei tre ricorrenti, secondo i quali invece il ricorso verrà accolto. C’è anche una remota possibilità che i giudici chiedano altri documenti, rinviando ulteriormente la sentenza.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.