Per i difensori dei minorenni condannati con l’accusa di omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere  di Manuel Careddu, avvenuto a settembre del 2018, inizia il percorso dell’appello.

I due legali hanno depositato il ricorso in appello contro la sentenza pronunciata dal Tribunale di Cagliari. Secondo gli avvocati l’unico responsabile della morte del 18enne sarebbe Christian Fodde, già condannato all’ergastolo. Altri due giovani sono stati condannati per il delitto.

Ciò che stupì dell’omicidio dell’Omodeo fu la ferocia con la quale il ragazzo trovò la morte unita alla futilità dei motivi. Careddu fu ucciso a colpi di piccozza e badile e poi seppellito perché pretendeva il pagamento di una piccola partita di droga.

Un anno fa veniva massacrato e ucciso ad Abbasanta Manuel Careddu.

L’11 settembre 2018 il 18enne fu ucciso con efferata violenza da cinque ragazzi di Ghilarza, tutti condannati negli ultimi mesi dal Tribunale di Oristano e dal Tribunale dei Minori di Cagliari. Il delitto, uno dei più inquietanti che si ricordi in Sardegna, fu consumato sulle rive del lago Omodeo. Manuel fu colpito da una violenta picconata sferrata da Christian Fodde e poi finito a colpi di pala. 

Il suo corpo fu ritrovato più di un mese dopo, il 17 ottobre 2018, in un terreno nelle campagne di Ghilarza, dove fu trasportato e abbandonato dai suoi carnefici. 

A un anno dalla tragica morte di questo ragazzo, massacrato per un piccolo debito di droga, la giustizia ha iniziato a fare il suo corso con le prime sentenze. Fodde è stato condannato in primo grado all’ergastolo, Riccardo Carta a 30 anni e Matteo Satta a 16 anni, stessa pena inflitta ai due minorenni, un ragazzo e una ragazza.