Stava vendendo eroina in casa ma non si è accorto che all’ingresso dell’abitazione ci fossero alcuni agenti. È stato arrestato in flagranza di reato, Marco Mura, un pregiudicato cagliaritano classe 1956, mentre vendeva eroina ad un tossicodipendente che aveva bussato alla sua porta per acquistare la droga.

Ieri mattina, alcuni agenti del gruppo Falchi si sono recati al civico 5 di via Seruci a Cagliari per un controllo nel condominio. Qui hanno notato un uomo con fare sospetto e lo hanno seguito mentre entrava nell’edificio. L’uomo poi ha bussato con quattro tocchi ad una porta dalla quale si è affacciato Marco Mura. Con la porta bloccata dall’interno con chiavistello e una catena, Mura ha chiesto all’acquirente di cosa avesse bisogno e questi ha risposto chiedendo una busta di “roba”, passando poi a Mura una banconota da 10 euro. Poco dopo, Mura ha consegnato all’uomo una bustina celeste e ha richiuso. A questo punto, gli agenti hanno fermato l’acquirente facendosi consegnare la busta contenente 0,080 grammi di eroina e hanno bussato alla porta di Mura per una perquisizione.

Da un controllo approfondito dell’appartamento sono state ritrovate banconote per un totale di 1.020 euro e, all’interno di un cassetto di un carrellino in cucina, è stato trovato anche un bilancino di precisione.

Mura è stato quindi messo agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza per direttissima.

L’Asinara non può più essere considerata un’isola dimenticata. Lo ribadisce con forza l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, che rilancia l’impegno della Regione Sardegna per un rilancio concreto e sostenibile di uno dei luoghi più iconici del Mediterraneo.

“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.

Il nodo, sottolinea l’assessore, resta la gestione dei beni trasferiti alla Regione in seguito alla dismissione da parte dello Stato: “Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili in condizioni fatiscenti. Per anni abbiamo fatto fronte alle criticità utilizzando fondi regionali, e ora – grazie alla Conservatoria delle Coste – è stato stanziato un primo intervento da 5 milioni di euro per il recupero di alcune strutture”.

Ma la svolta, secondo Spanedda, passa soprattutto da un rinnovato dialogo istituzionale. “Nei mesi scorsi abbiamo attivato un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel futuro dell’Asinara. Ora chiediamo la riconvocazione del tavolo: è fondamentale che gli enti locali possano realmente utilizzare i beni che sono stati loro assegnati”.

L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è chiaro: restituire all’Asinara un futuro all’altezza della sua storia e della sua bellezza. “Ma – conclude – serve anche la piena collaborazione dello Stato. Solo con un’azione condivisa sarà possibile costruire un progetto duraturo e rispettoso dell’unicità di quest’isola”.