ll www compie trent’anni, il primo sito web italiano è sardo: www.crs4.it
Nel 1989 quindi nasce il primo sito web europeo, www.cern.ch, e nel 1993, quando il CERN decise di mettere il www a disposizione di tutti rilasciandone il codice sorgente, nasce il www.crs4.it, il primo sito web italiano.”
di Martina Chessa
Viviamo in un periodo più che tecnologico, dove tutti, con un semplice click, possono avere accesso alle informazioni più disparate. Eppure, nonostante oggi Internet sia pervasivo e gli utenti che navigano sul web siano miliardi ogni giorno, anche la Sardegna ha dato il suo contributo. È stata proprio l’Isola a dar vita al primo sito web italiano, quello del CRS4, il centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna con sede a Pula, e al primo quotidiano online europeo, l’Unione Sarda.it.
Ma andiamo con ordine, e iniziamo a raccontare questa avventura straordinaria, che in trent’anni del Web – che si festeggiano proprio quest’anno – ha cambiato il nostro modo di informarci e di comunicare e ha realizzato il sogno del giornalista Michelangelo Pira, che nel 1970 ipotizzò un mondo connesso.
In diretta telefonica c’è Pietro Zanarini, laureato in fisica a Bologna nel 1982 e ora direttore del settore Information Society del CRS4 che è pronto a raccontare come tutto ha avuto inizio.
La svolta avviene proprio in Sardegna, dove qualcuno pensa più in grande: “Un gruppo di politici illuminati, decide di far nascere a Cagliari un centro di ricerca, il CRS4, e vanno al CERN di Ginevra per proporre al premio Nobel per la Fisica e allora direttore generale del CERN, Carlo Rubbia, di creare un laboratorio innovativo permanente in Sardegna. Rubbia accetta e alla fine del 1990 nasce il Centro di ricerca. E tra i vari progetti messi in campo, appunto nel 1993, il CRS4 realizza il primo sito italiano (www.crs4.it )”.
“Ai primi degli anni ’90 i siti web erano quelli delle principali università e dei centri di ricerca e contenevano per lo più informazioni sulla loro struttura e sul territorio in cui si trovavano. Non esistevano ancora i motori di ricerca, pertanto era necessario entrare nei siti di questi enti per avere altre informazioni generiche che non riguardavano principalmente questi centri, inoltre non era facile sapere quali informazioni si potevano trovare sul web e su quali siti trovarle”.
Tra gli altri progetti che Zanarini e il suo team mettono in campo, c’è una collaborazione con un giovane ingegnere olandese, Reinier van Kleij, che si occupava dei sistemi informatici del quotidiano L’Unione Sarda, e nel 1994 nasce la prima versione del quotidiano online, che viene presentato all’allora editore del giornale Nicola Grauso. “Il CRS4 ha sviluppato e poi ospitato sul proprio sito, la prima pagina del quotidiano L’Unione Sarda.it. L’innovatività di questo sito, rispetto ai pochi siti di giornali sino ad allora presenti, era nei contenuti: in alcune parole c’erano dei link, inseriti in automatico dal sistema da noi sviluppato, che permettevano la navigazione e il rimando ai siti web di tutto il mondo che parlavano di quegli argomenti. Era sorprendente la velocità con cui l’informazione online raggiungeva chi leggeva” – negli Usa le notizie dell’Unione Sarda arrivavano la sera del giorno prima (alle 5.00 del mattino, ora italiana).
“Sul sito del CRS4 oltre all’Unione Sarda.it era possibile visionare alcune brochure turistiche della Sardegna, leggere online libri importanti come la Divina Commedia”. Zanarini ha un tono sognante, sembra rivivere quell’anno e sembra impaziente di mettere in risalto la sua isola. Nonostante sia di Bologna, sente di essere anche sardo.
“E’ importante che più persone sappiano di questa avventura, perché sia da stimolo a continuare a innovare così come si è fatto in passato”. Zanarini è convinto che l’Isola possa fare di più e ritornare a essere protagonista della rivoluzione tecnologica e quando ne parla, la voce si alza di volume a tal punto che l’entusiasmo non può essere più contenuto e, anche se non si vede, si può immaginare un largo sorriso.
“Consiglio a tutti , soprattutto ai giovani, di informarsi sullo sviluppo delle tecnologie ma anche su tutte le problematiche etiche e sociali, che derivano dallo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie. Questo informarsi include anche sviluppare uno spirito critico verso quello che si legge, soprattutto in questo periodo dove le fake news in rete abbondano”. Conclude Zanarini: “Valutate i pro e i contro nell’uso delle tecnologie e siate pronti a correre col pensiero, perché la tecnologia è sempre più veloce e ha bisogno di menti allenate per stare al suo passo ed essere utilizzata in modo consapevole”.
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