“Questo bar non ha slot machine”, la Dinamo premia due locali a Cagliari

E' iniziata oggi pomeriggio la manifestazione "La notte dei ricercatori" organizzata dall'Università di Cagliari. Ad aprire le danze una delegazione della Dinamo Banco di Sardegna, che ha premiato due locali in piazza Garibaldi che hanno rinunciato alle slot machine all'interno del proprio bar.
Ha preso il via oggi pomeriggio alle 16.00 in piazza Garibaldi a Cagliari la manifestazione “La notte dei ricercatori” organizzata dall’Università di Cagliari. Ad aprire le danze sono stati i campioni del basket isolano: direttamente da Sassari una delegazione della Dinamo banco di Sardegna. I ragazzi di coach Pozzecco hanno prestato la loro immagine per contrastare il gioco d’azzardo, infatti, da diverso tempo la società di Stefano Sardara ha avviato un cammino con il Movimento SlotoMob per sensibilizzare i cittadini verso il tema della ludopatia.
Un salto veloce in città, prima di tornare a Sassari per gli allenamenti, per premiare due bar in piazza Garibaldi, l’House Cafè e in Nuovo Cafè Garibaldi, che hanno detto “NO” alle slot machine, rinunciando così anche ai ricavi dal gioco d’azzardo. “Si parla di dipendenza – spiega il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo – che è strettamente legata con il piacere, questo a suo volta ha un legame stretto con il nostro cervello che è estremamente sensibile a questo tipo di stimoli, perciò tende a dare quando stimolato a dare richiesta di ripetere quando tu hai dato piacere”.
Come possiamo ridurre l’impatto del gioco d’azzardo? “Dobbiamo intervenire subito con i nostri bimbi con il gioco e con l’interazione fare in modo che loro abbiano delle passioni, abbiano qualcosa in cui credere anche con il gioco che nel tempo può anche cambiare di significato e di contenuto. È fondamentale stimolare i bambini perché se quando cresci non hai passioni, non hai stimoli, interesse e non ti piace nulla a quel punto si rischia di cadere in dipendenze e annullare la propria esistenza”, aggiunge il Rettore. Dal gioco d’azzardo lo Stato incamera miliardi di euro, ma sembra siano fortunatamente in aumento gli esercizi pubblici che non hanno mai installato, o hanno deciso di togliere, le slot machine nei loro locali.
“Ho rinunciato alle slot perché per me sono una malattia, dice Massimo Molinari gestore del bar Nuovo cafè Garibaldi, preferisco avere un ambiente sano e sereno all’interno del locale. Lavoro sicuramente diversamente, ma senza problemi e con la coscienza pulita. Se uno mette la slot ha un ricavo, ma ho preferito rinunciare per vivere felice e dormire sonni tranquilli e dare in questo modo un aiuto a chi soffre di questa dipendenza. È il nostro piccolo contributo”.

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