Primo turno infrasettimanale del campionato di Serie A 2019/20. Sia il Cagliari che il Napoli sono reduci dalle vittorie contro Genoa e Lecce

Primo tempo: Primo pallone del Napoli, ma subito il Cagliari si fa sentire con Simeone che cerca il goal, pallone lungo tra le braccia di Meret.  Nonostante l’occasione del Cagliari al primo minuto è il Napoli che gestisce il pallone. Il Cagliari però si difende bene è stretto e compatto. All’11’ Rog nel ruolo di trequartista crossa Simeone, ma Di Lorenzo arriva sul pallone e blocca l’azione.

Perde pericolosamente la palla Ionita che con un retropassaggio al 14 partenopeo che passa la palla a Lozano, interviene Pisacane che manda la palla in calcio d’angolo.

Variabili impazzite al San Paolo, con i padroni di casa con più possesso palla, ma che quando arrivano in porta non riescono a concludere.

Grande occasione al 23’ persa da Mario Rui che lasciandosi i rossoblù alle spalle tira alto in fuorigioco.  Cresce il Cagliari che non si fa intimorire dagli avversari.

Ci riprova il Napoli con Insigne che al 27’ spiazza la difesa sarda, ma è fuorigioco: goal annullato.

Arriva anche il primo cartellino giallo della partita per l’ex Napoli: al 30’ Rog perde palla e trattiene Allan a centro campo.

Mancano 13’ alla fine del primo tempo, animi caldi sul prato del San Paolo.

Il Cagliari sembra poco limpido nei passaggi, nonostante il cross, al 36’, di Joao Pedro per Nandez, che però tira troppo alto.

Un minuto dopo arriva il secondo cartellino giallo: Simeone recupera il pallone nella propria metà campo, subisce fallo e fa ammonire Allan.

Miracoloso intervento di Olsen che al 32’ salva il Cagliari: lo svedese va a colpo sicuro su Insigne e lo blocca.

Un minuto di recupero concesso dall’arbitro. Al 46’, tra i fischi del San Paolo, Di Bello manda tutti negli spogliatoi. È 0-0 al San Paolo, con il Napoli più limpido nei passaggi e una sola vera occasione creata e bloccata. Il Cagliari resiste e risponde.

Secondo Tempo: Entra subito Koulibaly al posto di Maksimovic fuori per infortunio. Maran conferma la formazione iniziale. Si riparte al San Paolo con il calcio d’inizio per il Cagliari. Intervento pericoloso al 50’ di Ionita su Cross di Cacciatore, colpisce di testa il moldavo: palla fuori. Calcio d’angolo al 53’ per il Napoli, Manolas di testa trova Olsen sicuro su due tempi. Brividi per il Cagliari ancora su calcio d’angolo Di Lorenzo manda fuori la palla. Ancora paura per il Cagliari con Zelinsky che tira: Olsen perde la palla e procura un calcio d’angolo al Napoli. Salta di testa Koulibaly, ma miracolo di Olsen che rimedia all’errore precedente con estrema sicurezza. Trema ancora il Cagliari con Mertens che però non trova la porta. È cresciuta la squadra di Ancellotti. Cagliari più in difficoltà nella ripresa. Ci riprova Mertens dribbla dal centrocampo, ma colpisce nuovamente il palo, resta immobile Olsen.

Secondo cambio per il Napoli: al 66’ fuori Lozano, dentro Llorente. Si salva ancora il Cagliari con un grandioso intervento di Pisacane che al 70′ blocca Mertens manda in calcio d’angolo.

Arriva anche il primo cambio per Maran: entra Castro ed esce Rog. Secondo cambio per il Cagliari: entra Cerri ed esce Simeone esausto. Mentre arriva anche l’ultimo cambio per Ancelotti: dentro Milik per Insigne.

Mancano 15 minuti al ’90 pressa il Napoli, ma il Cagliari non si spezza.

Cagliari momentaneamente in dieci all’81’, problema alla spalla per Pisacane, che riprende un minuto dopo il suo posto nella difesa rossoblù.

I padroni di casa cercano in tutti i modi di sbloccare la partita, Mertens scatenato cerca ancora il goal, ma non fa i conti con la difesa del Cagliari: palla in calcio d’angolo. Sbaglia Koulibaly, ma è comunque fuorigioco. Soffre il Cagliari.

Goal del Cagliari: Lucas Castro gela il San Paolo: su cross di Nandez confonde il difensore dei pali partenopeo: palla dentro al 88’.

È l’89′, espulso Koulibaly per proteste: il Napoli chiedeva un fallo nell’azione che ha dato via al contropiede del Cagliari.

Ultimo cambio per Maran: entra capitano: Ceppitelli per Joao Pedro.

Di Bello concede 5’ minuti di recupero. Il Napoli non si arrende.

Manca un minuto, il San Paolo che spinge il Napoli, l’ultima speranza per cercare il pareggio. Fischia e manda tutti negli spogliati. Terza vittoria di fila per il Cagliari, che non vinceva al San Paolo dall’agosto 2007.

Napoli (4-4-2) – Meret; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Callejon, Allan, Zielinski, Insigne; Mertens, Lozano. A disposizione: Ospina, Koulibaly, Malcuit, Luperto, Hysaj, Ghoulam, Elmas, Fabian Ruiz, Gateano, Llorente, Milik, Younes. Allenatore: Ancelotti.

Cagliari (4-3-1-2) – Olsen; Cacciatore, Pisacane, Klavan, Lykogiannis; Nandez, Oliva, Ionita; Rog; Joao Pedro, Simeone. A disposizione: Aresti, Rafael, Ceppitelli, Mattiello, Pellegrini, Pinna, Walukiewicz, Birsa, Castro, Cigarini, Deiola, Cerri. Allenatore: Maran.

Reti: Castro

Ammoniti: Rog (C), Allan (N)

Espulsi: Koulibaly

A un anno di distanza dal suo esordio con l’Olbia, Cristian Totti dice addio al calcio professionistico. Il figlio dell’ex capitano della Roma, Francesco Totti, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a soli 19 anni. Una scelta arrivata dopo mesi lontano dai campi, successivi alla sua uscita dalla squadra sarda a stagione ancora in corso.

Un addio che non sorprende del tutto. Il giovane centrocampista non è mai riuscito a trovare spazio stabile né visibilità all’interno dell’organico dell’Olbia. Dopo alcune apparizioni sporadiche e un debutto ufficiale lo scorso 25 agosto 2024 in Coppa Italia contro l’Ilvamaddalena, Cristian era finito al centro di commenti spiacevoli e insulti sui social, rivolti non tanto al suo gioco quanto al suo aspetto fisico.

Dopo la parentesi all’Olbia, Totti Jr. è rimasto svincolato per diversi mesi, senza riuscire a trovare una nuova squadra. Ora arriva la svolta: l’addio al calcio giocato e un nuovo inizio nello staff della “Totti Soccer School”, la scuola fondata da suo padre e oggi gestita dallo zio Riccardo.

Per Cristian si apre così una fase tutta nuova, ancora legata al mondo del calcio, ma con un ruolo diverso: non più in campo, ma al fianco dei giovani atleti, trasmettendo la propria esperienza e affrontando il futuro da educatore sportivo.