Sono pochi i dem sardi che in queste ore hanno annunciato di seguire Matteo Renzi nella scissione dal Partito Democratico e che quindi aderiranno al nuovo soggetto politico “Italia Viva”.

Oltre agli annunci dell’ex segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca e dell’ex consigliera e assessora del Comune di Cagliari Claudia Medda, anche Francesca Barracciu ha risposto «presente» agli intenti dell’ex sindaco di Firenze.

La Barracciu lo ha fatto su Twitter, dove rispondendo a Enrico Letta (che ha salutato con molto sarcasmo la fuoriuscita dell’ex segretario con cui è risaputo non corre certo buon sangue) ha spiegato: «Pazienza Enrico, se tu non trovi,nelle parole di Renzi le ragioni della separazione. In tanti le abbiamo trovate. Non da oggi. In tanti, siamo anche stati accompagnati, di fatto, fuori dal
Pd. Non gentilmente. Comunque, troveremo tante ragioni per battere insieme la destra».

Si tratta dell’ennesimo e forse ultimo sassolino che l’ex sottosegretaria ai Beni Culturali si è tolto dalla scarpa, dopo la clamorosa esclusione dalla corsa alla carica di presidente della Regione, cui fu indotta dai vertici del partito nel dicembre del 2013 all’indomani delle vicende giudiziarie che la vedevano coinvolta. 

Con la pubblicazione sul Buras del decreto firmato dalla presidente Alessandra Todde, è stata ufficializzata la data delle prossime elezioni amministrative in Sardegna, come stabilito dalla Giunta regionale.

Le votazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali si svolgeranno domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con il referendum. L’eventuale turno di ballottaggio, laddove necessario, si terrà domenica 22 e lunedì 23 giugno.

Saranno chiamati alle urne solo i comuni interessati al rinnovo degli organi di governo per cause diverse dalla scadenza naturale del mandato: si tratta di Nuoro, Oniferi, Monastir, Cardedu, Goni, Soleminis e Luras.