Le Fiamme Gialle della Tenenza di Iglesias hanno concluso dei controlli nei confronti di un’impresa dell’Iglesiente operante nel campo edile.

Le indagini hanno permesso di appurare che la società, per le annualità 2014, 2015 e 2016 non aveva presentato le dovute dichiarazioni fiscali risultando quindi “evasore totale”, mentre per il 2017 aveva presentato le dichiarazioni con dati non corrispondenti alla realtà.

Attraverso il confronto della documentazione fiscale con il dettaglio delle operazioni bancarie in accredito e addebito e con le informazioni recuperate dai fornitori e dai clienti, è stato possibile risalire al reale volume di affari della società.

Accertate anche specifiche violazioni formali agli obblighi di tenuta della documentazione derivanti dalla mancata istituzione dei libri contabili e dei registri obbligatori previsti, nonché agli obblighi di documentazione e/o registrazione di operazioni contabili, irregolarità per le quali sono previste complessivamente sanzioni amministrative superiori ai 60.000 euro.

Questa mattina, durante i controlli ai passeggeri in imbarco dal porto di Olbia – Isola Bianca diretti a Civitavecchia, gli agenti della Security dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna hanno fermato una coppia di Formia con un carico molto particolare: una tartaruga e un sacchetto contenente diverse pietre prelevate dalle spiagge locali.

Il materiale era stato nascosto nel bagagliaio dell’auto con cui i due stavano per imbarcarsi. Sul posto sono intervenuti i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Sassari, in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale di Olbia, per i necessari accertamenti.

Per quanto riguarda i sassi, i passeggeri sono stati sanzionati in base alla Legge Regionale n. 16/2017, che punisce l’asportazione di sabbia, ciottoli, pietre e conchiglie dalle spiagge con multe da 500 a 3.000 euro. Più grave la posizione della coppia per la tartaruga, specie protetta dalla Convenzione di Washington (CITES): in questo caso si configura infatti un reato penale.

Il sequestro conferma ancora una volta la tolleranza zero nei confronti dei reati ambientali e la necessità di tutelare con rigore le risorse naturali dell’isola, patrimonio da preservare per le generazioni future.