Ricercatore morto in Veneto, i colleghi del CRS4 di Pula: “La sua perdita lascia un enorme vuoto”
La sua tragica scomparsa ha sconvolto tutti i colleghi.
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La morte improvvisa e tragica di Gianluigi Zanetti, ricercatore e direttore del Settore Data-Intensive Computing ha sconvolto i colleghi del CRS4 di Pula che lo ricordano in una nota.
“Le colleghe e i colleghi del CRS4, colpiti dall’improvvisa scomparsa di Gianluigi Zanetti, Direttore del Settore Data-Intensive Computing, lo ricordano con grande affetto e commozione.
Zanetti, laureato in Fisica all’Università di Bologna e PhD in Fisica all’Università di Chicago, dopo brillanti esperienze di docenza e di ricerca all’Università di Princeton, al Los Alamos National Lab e all’École Normale Supérieure (Parigi), lavorava al CRS4 fin dagli inizi (1991). La sua perdita lascia un enorme vuoto, scientifico e umano”.
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Sparatoria a Sant’Elia: due arresti e un minorenne coinvolto

Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni.
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La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini per lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina in relazione alla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere di Sant’Elia. I fatti si sono verificati intorno alle 19:40 nei pressi di un bar di via Schiavazzi, dove una violenta rissa tra più persone è degenerata con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
All’arrivo delle Volanti e della Squadra Mobile, due uomini sono stati trovati feriti a terra e soccorsi dal 118. Uno presentava una ferita da arma da fuoco al fianco e un trauma alla testa, l’altro lesioni da arma da taglio alla schiena. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Brotzu con prognosi di 30 e 21 giorni.
Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni. Secondo la ricostruzione, uno avrebbe sparato con una pistola, mentre gli altri due avrebbero partecipato all’aggressione armati di katana e coltello. Alla base dell’episodio ci sarebbe stato un litigio avvenuto poco prima.
I tre si sono presentati spontaneamente agli agenti, ammettendo i fatti, e l’arma è stata recuperata. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Uta, mentre per il minorenne è scattato l’affidamento al genitore, come previsto dalla normativa.
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