(VIDEO) Riprende la protesta dei pastori: “Basta buttare il latte, ora giù le poltrone”

Ora bisogna «impedire che i 'signori padroni' del nostro consorzio continuino a giocare sulla nostra pelle - dice la donna -. Se non vogliamo che il nostro latte buttato a terra a febbraio non sia stata solo una perdita di tempo non dobbiamo aspettare che gli altri prendano decisioni per no».
Parte questa volta da una voce femminile – ferma e decisa – la nuova ondata di proteste dei pastori sardi, di nuovo su tutte le furie dopo gli scarsi passi avanti scaturiti dopo le proteste di febbraio in cui migliaia di litri di latte ovino furono riversati nelle strade della Sardegna.
La voce che parla nel video, che sta facendo il giro del web e che è stato pubblicato su Facebook da Mauro Pili, inizia a parlare mentre viene aperto il rubinetto del latte. Questa volta però il rubinetto viene chiuso subito. «È tempo di cambiare le regole del gioco, cari pastori è tempo di finirla di buttare il nostro oro per strada» dice con fermezza la pastora, una donna che lavora in un’azienda della Baronia.
Ora bisogna «impedire che i ‘signori padroni’ del nostro consorzio continuino a giocare sulla nostra pelle – dice la donna -. Se non vogliamo che il nostro latte buttato a terra a febbraio non sia stata solo una perdita di tempo non dobbiamo aspettare che gli altri prendano decisioni per no».
++++ riparte la rivolta dei pastori dopo gli imbrogli La truffa del latte a 60 centesimi dopo le promosse truffaldine di ministri buffoni Ricevo e pubblico
Gepostet von Mauro Pili am Dienstag, 27. August 2019
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Luca Cocco, 20 anni di musica e passione: il talento di Ardauli che incanta con organetto e armonica

A 13 anni ha iniziato a suonare l’organetto, ispirato dal nonno e dalla tradizione musicale del suo paese, Ardauli. Oggi, a 32 anni, Luca Cocco festeggia vent’anni di carriera tra studio, passione e palchi importanti. Conosciamolo meglio
Luca Cocco, musicista originario di Ardauli, piccolo comune della provincia di Oristano, festeggia quest’anno un traguardo importante: vent’anni di carriera musicale. Un cammino iniziato a soli 13 anni, spinto da una passione autentica per la musica popolare sarda e per due strumenti che lo hanno reso unico nel suo genere: l’organetto e l’armonica a bocca.
Classe 1993, oggi trentaduenne, Luca ha costruito il suo percorso con determinazione e dedizione. Iscritto al Conservatorio di Cagliari e con una solida formazione presso la Scuola Civica di Musica di Soddì, ha continuato a perfezionarsi negli anni, portando la sua musica in giro per rassegne e palchi in tutta Italia.
Il suo legame con l’organetto nasce da un vero e proprio colpo di fulmine: “Nella mia zona la musica sarda è molto sentita, e l’organetto mi ha conquistato fin da subito,” racconta Luca. Un altro punto fermo è stato il nonno, suonatore di armonica a bocca, che ha trasmesso a Luca l’amore per le melodie genuine e sincere. “In famiglia mi hanno sempre incoraggiato, sono orgogliosi di me,” aggiunge con gratitudine.
La sua carriera ha avuto anche risvolti internazionali: nel 2018 ha partecipato con successo al provino per lo Young Talent Festival a Londra, riuscendo a distinguersi tra artisti di livello mondiale e guadagnandosi un posto nello spettacolo generale. Importanti anche le esperienze italiane, come la partecipazione per diversi anni al Premio Lucio Dalla a Roma e, nel 2024, alla Vetrina Premio Lucio Dalla a Sanremo, dove è stato invitato come ospite.
Un altro momento di grande visibilità è arrivato nel 2023, quando Luca ha preso parte a un intermezzo musicale nel popolare programma televisivo Viva Rai 2 condotto da Fiorello. Sempre nel 2023 ha inciso il suo primo CD, La magia dell’organetto a Natale, accolto con entusiasmo dal pubblico e apprezzato per la freschezza e l’autenticità delle interpretazioni.
Luca Cocco è un esempio di come talento, studio e passione possano intrecciarsi in un percorso coerente e ricco di soddisfazioni. Con l’organetto tra le mani e l’armonica nel cuore, porta avanti la tradizione musicale sarda con uno sguardo aperto al mondo, senza mai dimenticare le sue radici. E questi primi vent’anni sono solo l’inizio.

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