Conto alla rovescia per il 59° Matrimonio Selargino: tante le novità di quest’anno

I festeggiamenti dureranno quattro giorni con un mega villaggio enogastronomico e artigianale con le specialità locali e degustazioni delle eccellenze regionali.
canale WhatsApp
«L’intento è quello di restituire in qualche modo questa festa alla cittadinanza – spiega il sindaco Gigi Concu -, per questo, dopo quasi mezzo secolo, abbiamo deciso di riservare il consueto pranzo a casa del canonico Putzu solo agli sposi e ai loro parenti, mentre tutti gli altri, autorità comprese, al termine della celebrazione potranno proseguire i festeggiamenti negli spazi di piazza Si ‘e Boi, dove verrà allestito un elegante punto ristoro con la possibilità di degustare pietanze regionali. Insomma, una festa di tutti, con la politica in piazza insieme al popolo».
Una scommessa in cui crede fortemente anche l’assessore al Turismo Riccardo Cioni: «Sarà un’edizione caratterizzata da un mix tra tradizione e innovazione, con un format rinnovato e tutti gli eventi concentrati nel cuore della città. Un modo per valorizzare le bellezze selargine e coinvolgere più gente possibile». commenta. «Ovviamente la parte legata alle tradizioni resta inalterata», assicura Gianni Frau, presidente della Pro Loco. «Ma siamo convinti che un tocco di modernità possa rappresentare la spinta in più per far crescere ulteriormente il rito de Sa Coja Antiga, avvicinando anche le nuove generazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non solo meticci: anche i cani di razza finiscono nei canili. La triste storia dei 4 bulldog abbandonati

I cani si trovano in Sardegna ma per una buona adozione possono viaggiare anche in centro e Nord Italia. Contatti: 3334312878 – [email protected]
canale WhatsApp
Al rifugio L.I.D.A. “I Fratelli Minori” di Olbia sono arrivati in silenzio, quasi rassegnati: quattro bulldog, tre femmine e un maschio. Respiravano a fatica, con lo sguardo stanco e pieno di domande mute. “Sono cani sfruttati, che hanno ‘dato i frutti’ a chi li ha voluti per moda o per le esposizioni”, raccontano le volontarie, “ma quando arrivano i problemi, quando la selezione forzata porta con sé sofferenza, all’improvviso non c’è più spazio né responsabilità”.
Il caso dei bulldog non è isolato: riflette un problema diffuso fatto di allevamenti improvvisati, cucciolate casalinghe senza criterio e acquisti d’impulso. “La vita non si compra, si accoglie e si accompagna”, spiegano dal rifugio. “Un cane non è una fotografia da social o un simbolo da esibire: è un essere vivente che respira, sente, soffre e gioisce. Chi sceglie di adottarne uno deve sapere che potrebbero servire cure, visite, terapie. Bisogna essere pronti a restare, non a scappare davanti alle difficoltà”.
I quattro bulldog saranno curati, sterilizzati e accompagnati in un percorso di rinascita. L’obiettivo è trovare per ciascuno una casa vera, con famiglie consapevoli dei bisogni specifici di queste razze brachicefale, spesso fragili dal punto di vista respiratorio, cutaneo e articolare. “Non vogliamo più che siano sfruttati come ‘prodotti’. Meritano rispetto, cure e amore. Noi faremo la nostra parte, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”.
Le volontarie ricordano che accanto ai casi più eclatanti ci sono centinaia di cani e gatti invisibili: adulti dimenticati, anziani che hanno dato tutto, giovani cresciuti in box. “L’adozione non è un ripiego, è un atto d’amore maturo. È restituire dignità a chi l’ha persa”, ribadiscono.
Il rifugio lancia un appello: “Scegliete da che parte stare: dalla parte della vita che non si compra, ma si onora. Venite a conoscerli, aiutateci a scrivere per loro un futuro diverso”. I cani si trovano in Sardegna ma per una buona adozione possono viaggiare anche in centro e Nord Italia.
Contatti: 3334312878 – [email protected]
Come aiutarli: lidasezolbia.it/come-aiutarli
Indirizzo rifugio: L.I.D.A. Sez. Olbia – Via dei Cestai 26, 07026 Olbia (SS)
Donazioni: lidasezolbia.it/donazioni – Codice Fiscale 01976050904

© RIPRODUZIONE RISERVATA