Conto alla rovescia per il 59° Matrimonio Selargino: tante le novità di quest’anno
I festeggiamenti dureranno quattro giorni con un mega villaggio enogastronomico e artigianale con le specialità locali e degustazioni delle eccellenze regionali.
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«L’intento è quello di restituire in qualche modo questa festa alla cittadinanza – spiega il sindaco Gigi Concu -, per questo, dopo quasi mezzo secolo, abbiamo deciso di riservare il consueto pranzo a casa del canonico Putzu solo agli sposi e ai loro parenti, mentre tutti gli altri, autorità comprese, al termine della celebrazione potranno proseguire i festeggiamenti negli spazi di piazza Si ‘e Boi, dove verrà allestito un elegante punto ristoro con la possibilità di degustare pietanze regionali. Insomma, una festa di tutti, con la politica in piazza insieme al popolo».
Una scommessa in cui crede fortemente anche l’assessore al Turismo Riccardo Cioni: «Sarà un’edizione caratterizzata da un mix tra tradizione e innovazione, con un format rinnovato e tutti gli eventi concentrati nel cuore della città. Un modo per valorizzare le bellezze selargine e coinvolgere più gente possibile». commenta. «Ovviamente la parte legata alle tradizioni resta inalterata», assicura Gianni Frau, presidente della Pro Loco. «Ma siamo convinti che un tocco di modernità possa rappresentare la spinta in più per far crescere ulteriormente il rito de Sa Coja Antiga, avvicinando anche le nuove generazioni».
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Arrestato a Oristano un uomo ricercato a livello internazionale per omicidio

Secondo le autorità, l’uomo sarebbe coinvolto in un grave fatto di sangue avvenuto il 2 settembre 2024 a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina. Insieme a due connazionali, uno dei quali minorenne, avrebbe aggredito due fratelli afgani, colpendoli con coltelli e sparando poi diversi colpi di pistola a uno di loro, causandone la morte. Dopo l’omicidio, i tre sarebbero fuggiti facendo perdere le proprie tracce.
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La Polizia di Stato di Oristano ha arrestato un cittadino afgano ricercato in tutto il mondo per omicidio aggravato. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Oristano insieme al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, nell’ambito del progetto “Wanted” coordinato dal Servizio Centrale Operativo.
Secondo le autorità, l’uomo sarebbe coinvolto in un grave fatto di sangue avvenuto il 2 settembre 2024 a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina. Insieme a due connazionali, uno dei quali minorenne, avrebbe aggredito due fratelli afgani, colpendoli con coltelli e sparando poi diversi colpi di pistola a uno di loro, causandone la morte. Dopo l’omicidio, i tre sarebbero fuggiti facendo perdere le proprie tracce.
La magistratura bosniaca ha emesso un mandato di cattura e chiesto a Interpol di diffondere una “Red Notice” per la ricerca internazionale dei responsabili. Le indagini hanno portato a scoprire che uno dei sospetti si trovava in Italia, in provincia di Oristano.
Gli investigatori hanno accertato che l’uomo aveva chiesto asilo politico alla Questura di Oristano usando un falso nome, ottenendo anche la protezione sussidiaria dalla Commissione Territoriale di Cagliari. Dopo ulteriori verifiche, è stato rintracciato in una casa a Elmas, dove viveva con altri connazionali.
Una volta identificato con certezza grazie ai rilievi della Polizia Scientifica, l’uomo è stato arrestato e portato nel carcere di Oristano Massama. È ora a disposizione della Corte d’Appello di Cagliari, che dovrà decidere sulle procedure di estradizione verso la Bosnia Erzegovina.
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