Già conosciuto alle forze dell’ordine, Sandro Cossu di Cagliari, classe 1962, è stato arrestato per spaccio. L’uomo di solito stazionava nelle panchine di piazza San Domenico dove effettuava consegne di sostanze stupefacenti.

Per qualche giorno l’uomo è rimasto sotto sorveglianza degli agenti della squadra mobile di Cagliari che hanno potuto osservare i movimenti sospetti di traffico di denaro e piccoli pacchetti.

Dalla perquisizione della sua abitazione è emerso che Cossu era in possesso di un contenitore metallico con all’interno 15 pezzi di hashish per un peso totale di grammi 67,02, una busta in tela al cui interno erano custoditi 5 involucri contenenti ognuno 5 panetti del peso di circa 100 gr. di hascish per un peso totale di circa 2 kg e mezzo, nonché la somma di 380 euro probabilmente provento dell’attività di spaccio .

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.