di Roberto Anedda

Il Coro Carrales in Ogliastra, nella spettacolare grotta “Su Marmuri” di Ulassai, ha girato un bellissimo video nel quale interpreta il brano “Savitri” di Soleandro armonizzata dal Maestro Giuseppe Altea. Da sottolineare che il pezzo del cantante sardo è stato scritto sulla musica della famosa canzone “Perfect” di Ed Sheeran.

L’esibizione del sodalizio canoro con sede a Cagliari, composto da studenti universitari provenienti da tutte le zone dell’Isola è stata ripresa in maniera impeccabile dalla Abbamele film production di Michele Garau (componente del Coro Carrales) e Bianca Gregu.

Il video ha spopolato sulla pagina Facebook del Coro, ottenendo quasi trentamila visualizzazioni e migliaia di condivisioni in pochi giorni.

«Un successo che non ci aspettavamo – afferma Altea – siamo molto felici per quanto accaduto e per i tanti attestati di stima giunti a noi in questi giorni».

Il direttore artistico “anima” del Coro Carrales, che ha dato vita all’associazione omonima nel gennaio 2010 insieme al presidente Giuseppe Contu, Claudio Podda ed Edoardo Primo (presenti nel coro), è orgoglioso per la continua crescita di questi anni.

«Pensare a quando abbiamo iniziato – dice Altea – con grandi sacrifici e autofinanziandoci riuscendo a portare avanti il nostro sodalizio, con un numero oscillante tra i sedici e i venti coristi, ci rafforza nel cercare di migliorarci continuamente. Manteniamo sempre la nostra linea artistica: mai mettere dei limiti musicali al nostro repertorio».

Giuseppe Altea ha mosso, in tenera età, i primi passi nella banda musicale di Arbus, suo paese natale, e ha studiato canto lirico. Laureato in Scienze dell’Educazione, studia nel Conservatorio di Cagliari dove ha affinato la tecnica del clarinetto e attualmente frequenta il Corso di Didattica della musica.

Stimato da anni come direttore e preparatore vocale di cori, tra i tanti, ha diretto in passato il Coro Bellavista di Tortolì e il Coro Voches ‘e Ammentos di Galtellì, ha collaborato con il Coro Ardasai di Seui e il Coro Perdedu di Seulo.

Un’ottima acustica nella famosa grotta ogliastrina “Su Marmuri”, dove ci tiene a precisare Altea: «Siamo stati accolti e messi nelle migliori condizioni di esibirci, ringrazio il Comune di Ulassai e la Cooperativa Su Bullicciu. Ci trovavamo nel paese per cantare in un concerto, e ne abbiamo approfittato per realizzare il nostro video con un brano che entrerà a far parte del nostro repertorio».

L’associazione che si identifica con il nome “Carrale” che in “Limba” significa carnale, quasi a richiamare la figura de su “fradi carrali” (consanguineo) o “amigu carrali” (amico fraterno) è un gruppo molto unito, con un forte legame di appartenenza dato da uno dei simboli più sacri e antichi dell’Isola adottato come proprio stemma: “sa pintadera”.

«Il nostro coro – spiega Altea – è costituito da studenti fuorisede a Cagliari, alcuni che si spostano per Erasmus o altri motivi accademici ma molti fanno ritorno, è sempre pronto ad accogliere nuovi universitari volenterosi a impegnarsi nel canto corale».

Elegante e austero con le bellissime divise che rimandano al rosso e il blu, il Coro Carrales ha ricevuto tanti inviti per esibirsi in altri siti simbolo della Sardegna, dice Altea: «Stiamo vagliando le richieste che ci sono pervenute, perché non è facile mobilitare tutti gli studenti. Prometto per quanto possibile di impegnarci a pubblicizzare nel nostro piccolo questi bellissimi luoghi con future esibizioni».

VIDEO

L’Universo è attraversato da particelle quasi invisibili, sfuggenti, difficili da catturare anche con gli strumenti più avanzati. Sono i neutrini, spesso definiti “particelle fantasma” per la loro capacità di passare attraverso la materia senza lasciare traccia. Comprenderli è una delle sfide più affascinanti della fisica moderna, e proprio su questo fronte si è distinta Michela Sestu, giovane fisica, vincitrice lo scorso 4 novembre del premio “Milla Baldo Ceolin” dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per le migliori tesi di laurea in fisica teorica.

La sua ricerca ha messo al centro l’interazione dei neutrini con l’argon, un gas nobile utilizzato in esperimenti avanzati di fisica delle particelle. In particolare, Sestu ha studiato eventi rari chiamati “canali inelastici di corrente neutra”, nei quali i neutrini colpiscono il nucleo degli atomi di argon provocandone una delicata eccitazione. Per prevedere con precisione questi fenomeni, ha perfezionato il cosiddetto modello a shell, integrando dati provenienti da esperimenti con raggi gamma. Il risultato è una descrizione più accurata delle reazioni che coinvolgono l’argon quando viene attraversato dai neutrini.

Queste interazioni non sono solo un esercizio teorico. Sono fondamentali per esperimenti come DarkSide-20k ai Laboratori del Gran Sasso, dedicato alla ricerca della materia oscura, una delle componenti più misteriose dell’Universo. Nei rivelatori, i neutrini producono segnali che potrebbero essere confusi con quelli della materia oscura, costituendo un “rumore di fondo” da riconoscere e sottrarre. Il lavoro di Michela Sestu permette di stimare con maggiore precisione questo contributo, migliorando la capacità di identificare un possibile segnale autentico di materia oscura.

Il formalismo sviluppato non si limita a DarkSide-20k. Rappresenta un ponte teorico utile anche per grandi esperimenti del futuro come DUNE e LEGEND-1000, rendendo la sua ricerca un tassello importante della fisica subatomica contemporanea.

Grazie a questo studio, si aprono prospettive per esplorare con maggiore dettaglio la struttura interna dei nuclei atomici, avanzando verso i grandi enigmi cosmici: cosa sono davvero i neutrini, come si comporta la materia nell’Universo e quale forma assume la materia oscura che invisibilmente lo permea.