Fenicotteri di città: il National Geographic a Cagliari per scoprire i segreti di “sa genti arrubia”
Una fotografa professionista del National Geographic è stata a Cagliari vari mesi per realizzare un reportage sui fenicotteri, dalla nidificazione fino alle fasi dell'inanellamento
“Fenicotteri di città: in Sardegna, da alcune decine di anni, una colonia di questi splendidi uccelli ha deciso di vivere nel centro abitato di Cagliari, dove un tempo sorgevano le saline di Molentargius”, scrive su National Geographic Barbara Dall’Angelo, fotografa professionista.
La fotografa è stata ospite alcuni mesi del Parco Naturale Regionale del Molentargius Saline per realizzare un reportage fotografico seguendo i fenicotteri dalla nidificazione fino alle fasi dell’inanellamento. “La straordinarietà del fenomeno, oltre che all’elevato numero di esemplari – continua la fotografa – è dovuta anche alla particolare vicinanza dell’area scelta dai fenicotteri con il centro urbano. Tale situazione offre insoliti scenari di integrazione tra avifauna e città: complessi industriali o condomini si affacciano sulle aree di nidificazione”.
Come tengono a sottolineare i responsabili del Parco di Molentargius di Cagliari, “è stato un onore poterla accompagnare a visitare le zone più importanti e raccontarle le bellezze del nostro Parco. Ricordiamo che il reportage è stato effettuato secondo le norme di sicurezza e nessun animale è stato disturbato durante gli scatti”.
20 aprile 1989: viene liberato Franco Cugia, l’ultimo dei sequestrati dall’Anonima Sarda
Franco Cugia, medico cagliaritano 63enne, venne rapito nel suo ambulatorio di Nebida 35 giorni prima del suo ritrovamento, avvenuto nella notte tra il 19 e 20 aprile 1989.
I carabinieri erano vicini alla soluzione del caso già da vari giorni prima della sua liberazione: qualcosa era nell’aria sulle montagne della Barbagia di Seulo. Ad averlo trovato 3 militari che lo hanno liberato dalla prigionia a seguito di una sparatoria durata qualche minuto con i suoi custodi.
Una coperta addosso, un cappuccio in testa, pesanti catene ai polsi alle caviglie e alla vita: così è stato trovato: nei 35 giorni di prigionia il medico è stato costretto quasi ogni notte a estenuanti spostamenti, e nel rifugio in cui l’hanno trovato i carabinieri si trovava da 48 ore.
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