L’emorragia degli studenti sardi: in 9.000 lasciano l’isola ogni anno
Per approfondire e comprendere il fenomeno, il Crei Acli (Comitato Regionale Emigrazione Immigrazione) assieme alle Acli provinciali di Cagliari e all’associazione InVento organizza un seminario informativo.
Ogni anno, circa il 30 per cento dei nuovi iscritti sceglie di fare le valigie e partire per frequentare l’Università al di fuori dei confini dell’Isola. Un fenomeno in continua crescita negli ultimi dieci anni: nonostante il calo demografico e la conseguente diminuzione nel numero delle immatricolazioni, gli studenti sardi iscritti in atenei della Penisola sono sempre di più.
Per approfondire e comprendere il fenomeno, il Crei Acli (Comitato Regionale Emigrazione Immigrazione) assieme alle Acli provinciali di Cagliari e all’associazione InVento organizza un seminario informativo: venerdì 2 agosto a partire dalle 10,30, nella sede di via Roma 173 a Cagliari, saranno presentati i dati sul fenomeno raccolti dal Crei in un dossier. A illustrare lo studio sarà Francesco Pitirra già consigliere d’amministrazione dell’Ersu di Cagliari e consigliere nazionale degli Studenti Universitari presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
«La situazione è allarmante: dal 2007 al 2017 il numero dei giovani emigrati per gli studi è cresciuto da circa 8000 a circa 9000 unità – spiega il presidente del Crei Mauro Carta – un vero e proprio esodo che pesa considerevolmente sulle finanze delle famiglie sarde e che, spesso, non rappresenta neppure in un investimento per la nostra terra, dal momento che sempre più ragazzi decidono di non tornare in Sardegna e proseguire la loro vita lontano dalla nostra terra. Riteniamo sia necessario comprendere i motivi di questo fenomeno per invertire la tendenza e consentire alle nostre migliori menti di rimanere per contribuire allo sviluppo della nostra Regione».
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