Fiamme alla Saras: va a fuoco una pompa

Parla l'ex deputato Mauro Pili: "Allarme alla Saras. Ha preso fuoco una pompa del Targas, una delle aree strategiche della produzione di energia elettrica"
Allarme alla Saras: a dare la notizia dell’incendio è l’ex deputato Mauro Pili. “Alle 14.37 è scattato l’allarme nell’impianto Saras di Sarroch: tutto il personale si è concentrato immediatamente ai punti di raccolta dove è rimasto lì per un’ora sino a quando l’allarme non è rientrato. I vigili del fuoco della centrale sono giunti immediatamente sul posto e hanno garantito dopo un’ ora il superamento dell’incidente.
A prendere fuoco è stata una pompa del Targas, una delle aree strategiche della produzione di energia elettrica dell’impianto IGCC (Impianto di Gasificazione a Ciclo Combinato cogenerativo) ubicato all’interno del sito industriale di Sarroch, perfettamente integrato con la raffineria, e gestito dalla controllata Sarlux Srl; ancora non si conoscono le cause, anche se appare poco plausibile, come qualcuno ha riferito, l’elevata temperatura esterna, più probabile un problema di manutenzione alla pompa Targas dell’IGCC.
Non è la prima volta che capita un incidente simile con l’allarme conseguente: un impianto che necessita evidentemente di un sempre maggiore controllo soprattutto nella fase di revamping e di manutenzione. Per capire di cosa stiamo parlando e la delicatezza dell’incidente va detto che l’impianto IGCC, è uno dei più grandi al mondo nel suo genere e, con una potenza installata pari a 575MW, produce circa 4 miliardi di kWh/anno di energia elettrica, e fornisce oltre il 30% al fabbisogno energetico della Sardegna”.

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Una pianta rarissima che cresce solo in Sardegna, un “fossile vivente”: di cosa si tratta?

Una pianta antichissima sopravvissuta a 30 milioni di anni di evoluzione. Cresce solo in poche aree del nord dell’Isola ed è protetta dalla Convenzione di Berna. Scopriamo insieme di che si tratta
Cresce solo in Sardegna e in pochissime aree del nord dell’Isola: è la Centaurea horrida, nota anche come Fiordaliso Spinoso. Pianta rarissima, è considerata un “fossile vivente”, presente sulla Terra da oltre 30 milioni di anni, prima ancora che la placca sardo-corsa si staccasse dal continente.
Fu descritta per la prima volta nel 1824 dal medico ligure Giovanni Badarò, che la osservò tra le rocce dell’Asinara. Oggi è nota per popolare ambienti costieri estremamente selettivi, dalla gariga di Punta Salippi fino alle rupi di Punta dello Scorno, su suoli scistosi, granitici o calcarei, ma solo dove esistono condizioni climatiche molto particolari.
Forma cespugli bassi e tondeggianti, molto spinosi, aderenti al suolo: una strategia di adattamento al vento salmastro e alla scarsità d’acqua. Per questo è soprannominata localmente “cuscino della suocera”. Il nome “horrida” riflette proprio il suo aspetto ispido e ostile.
Protetta dalla Convenzione di Berna — che tutela solo 20 piante italiane — è considerata una specie vulnerabile: ha un buon numero di esemplari, ma in stazioni ristrette e frammentate. Fiorisce tra maggio e giugno, con fiori poco vistosi, bianco-rosati, seguiti a luglio da frutti grigi a forma di achenio.

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