Roghi in Sardegna. La solidarietà dell’Anci alle comunità colpite dai devastanti incendi
Giornate da dimenticare, quelle appena trascorse. La solidarietà di Anci Sardegna alle comunità colpite dai roghi e il ringraziamento per il grande lavoro svolto.
canale WhatsApp
Giornate da dimenticare, quelle appena passate. Quella di ieri la più terribile, in cui si sono verificati 41 roghi che hanno devastato la Sardegna da nord a sud. La conta dei danni non è stata ancora fatta ma sono state diverse le abitazioni e le spiagge evacuate perché raggiunte dalle fiamme, spinte dal Maestrale, così come le aziende colpite dal fuoco. 
Di fronte a questa devastazione, Anci Sardegna ha espresso vicinanza e solidarietà a tutte le comunità sarde che nella giornata di ieri e in quelle precedenti sono state colpite dalla triste piaga degli incendi.
Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana ringrazia “tutti i sindaci e alle amministrazioni comunali che si sono prodigati in ogni modo per organizzare, in loco, le attività di loro competenza. Una vicinanza speciale alle donne e agli uomini di Forestas, del Corpo Forestale, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e di tutti i volontari, ai piloti e agli operatori dei Canadair e degli elicotteri in azione sul fronte del fuoco.
Un ringraziamento anche all’Assessorato Regionale alla Difesa dell’Ambiente che ha coordinato, attraverso le diverse strutture, le attività di spegnimento degli incendi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scempio archeologico in Sardegna: la tomba dei giganti di Sant’Anastasia cementata per fare spazio a una strada

Tutti gli scatti sono di Denise Diana.
canale WhatsApp
Nascosta tra le terre che uniscono Gonnosfanadiga ad Arbus, in località Linas, giace ciò che resta della Tomba di Giganti di Santa Anastasia, un’antica sepoltura nuragica che testimonia la ricchezza storica del Medio Campidano. Purtroppo, il sito archeologico presenta oggi i segni evidenti di un grave deterioramento.
La struttura, originariamente imponente e realizzata con blocchi di granito disposti su tre filari, si ergeva nella parte mediana di una collina con il fronte rivolto a est. Oggi, gran parte della Tomba risulta interrata e visibilmente danneggiata.
Il degrado è in parte imputabile a lavori di sistemazione del territorio circostante, che hanno portato alla realizzazione di una strada vicinale nelle immediate vicinanze. Proprio a causa di queste modifiche ambientali, la struttura ha subito un irreversibile processo di alterazione: la Tomba è stata non solo compromessa nella sua integrità, ma in alcune parti persino cementata.
Del corridoio interno a sviluppo ogivale, che un tempo era la camera sepolcrale, si conservano oggi circa tre metri di profondità e 1,80 metri di larghezza. Il resto della costruzione è andato perduto, smantellato o inglobato nelle nuove conformazioni del terreno.
La Tomba di Giganti S. Anastasia, situata a circa 7 km da Gonnosfanadiga, rappresenta un monito sulla fragilità del patrimonio archeologico di fronte alle necessità di utilizzo del suolo e sull’urgenza di rafforzare la tutela di questi luoghi unici, prima che l’azione del tempo e le modifiche del paesaggio ne cancellino ogni traccia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





