Saranno solo 300 i fortunati che ogni giorno potranno prendere il sole a Punta Molentis, una delle perle marine della costa di Villasimius.

Lo ha deciso il Comune con una delibera approvata nella giornata di ieri, mercoledì 10 luglio.

L’accesso sarà limitato, oltre che per Punta Molentis, anche per la attigua spiaggetta di Riu Trottu, alla quale si accede dallo stesso parcheggio della “sorella” più nota.

Novità anche per il parcheggio. Oltre ai 10 euro che già si dovevano “scucire” per sostare una giornata intera con la propria auto a pochi passi da Punta Molentis, è stato introdotto il ticket sulla persona: 1 euro per chi arriva con la macchina, 3 euro per le persone a piedi e i ciclisti (che non pagano parcheggio). I bimbi al di sotto dei 6 anni entrano gratis. Totalmente interdetto l’accesso dal mare.

Il Comune di Villasimius spiega di aver dovuto prendere questo provvedimento per la «necessità di intervenire al fine di regolare la corretta fruizione delle spiagge di Punta Molentis e Riu Trottu in quanto a seguito delle mareggiate verificatesi nei mesi precedenti hanno subito una forte riduzione dello spazio fruibile determinando un eccessivo carico antropico sulle stesse».

Nella seconda puntata di “Freedom – Oltre il confine”, in onda stasera, domenica 6 luglio alle 21.20 su Rete 4, la squadra di Roberto Giacobbo fa nuovamente tappa in Sardegna per raccontare una delle storie più affascinanti dell’isola: quella di Carbonia, una città giovane, nata meno di un secolo fa con un destino preciso — estrarre carbone.

Il nome stesso sembrava segnare il futuro del paese, legato indissolubilmente alla fatica e al buio delle miniere. Ma Carbonia ha saputo trasformare quella che poteva sembrare una condanna in un’opportunità. Nata come città di fondazione durante il regime fascista, fu pensata per accogliere migliaia di lavoratori, diventando un vero e proprio esperimento sociale, unico nel suo genere in Italia.

Oggi Carbonia è un comune con una forte identità, che ha saputo fare i conti con il proprio passato senza rinnegarlo. Anzi, lo valorizza: le vecchie miniere sono diventate luoghi di memoria e cultura, simboli di una comunità che non ha dimenticato il sacrificio dei suoi minatori.

Roberto Giacobbo ci conduce nelle profondità delle gallerie della Grande Miniera di Serbariu, per farci vivere in prima persona le condizioni estreme in cui lavoravano gli uomini del carbone. Un viaggio nella storia, tra fatica, dignità e rinascita, per riscoprire un pezzo importante del nostro passato collettivo.