Astori, inchiesta bis per la morte del capitano viola. Spunta un falso certificato
La Procura avrebbe trovato un certificato medico datato proprio 10 luglio 2017 in cui si dice che il cuore del calciatore era stato sottoposto ad un esame che permette il calcolo della deformazione del muscolo cardiaco.
Si aprono nuovi scenari nelle indagini sulla morte di Davide Astori. Il Quotidiano Nazionale ha rivelato che la Procura di Firenze avrebbe aperto una inchiesta bis sulla morte del calciatore della Fiorentina avvenuta a Udine il 4 marzo 2018.
La nuova inchiesta coinvolgerebbe il professor Giorgio Galanti, medico che il 10 luglio 2017 firmò l’idoneità sportiva di Astori. La Procura avrebbe trovato un certificato medico datato proprio 10 luglio 2017 in cui si dice che il cuore del calciatore era stato sottoposto ad un esame che permette il calcolo della deformazione del muscolo cardiaco. Quel certificato però sarebbe falso e redatto di recente “in data anteriore o prossima al 19 aprile 2019”, forse per rivedere la responsabilità di Galanti nella morte di Astori.
Ma nell’ipotesi che questo certificato sia davvero un falso, Galanti è indagato quindi come concorrente morale nella sua falsificazione, accanto ad una sua collaboratrice la quale invece avrebbe redatto il documento e che per questo è stata convocata dal pm.
Sulla prima inchiesta già chiusa non è stato ancora reso noto se ci saranno dei rinvii a giudizio che potrebbero essere quelli del professor Galanti e del medico cagliaritano Francesco Stagno, indagati entrambi e accusati di aver omesso di approfondire le extrasistolie emerse durante le prove di sforzo a cui Davide Astori era stato sottoposto nel 2014 a Cagliari e nel 2016 e 2017 a Firenze.
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Lo sapevate? l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari recitò con Fellini e Anna Magnani. Interpretò anche Caravaggio
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo. Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta. A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica. Lavorò con Lattuada e Fellini.
Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.
Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.
A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.
Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.
Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.
Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.
Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.
Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.
Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.
Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.
In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.
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