Lo sapevate? Nel 1490 un incendio doloso rase al suolo Ollolai, si salvò solo la chiesetta di San Basilio
Il 5 agosto del 1490, un terribile incendio distrusse il paese di Ollolai che all'epoca era uno dei villaggi più popolosi e fiorenti della Barbagia superiore. Dietro l'incendio che fu appiccato per vendetta, una sanguinosa faida tre due famiglie
Come racconta Pietro Meloni nella sua “Effemeride sarda”, in quell’epoca Ollolai era divisa da una sanguinosa faida due famiglie ricche epotenti del paese: i Ladu e gli Arbau. Sul Monte di San Basilio sorgeva un monastero gestito da frati francescani di Oristano che si occupavano dell’educazione dei giovani delle famiglie più in vista del paese.
Un giovane della famiglia Ladu fu trovato morto nel pozzo del monastero. Probabilmente il delitto era frutto della vendetta ordita dalla famiglia Ardau, che però negò ogni responsabilità e fece ricadere le colpe su qualcuno dei monaci. In paese fu creduta questa seconda ipotesi, così i monaci vennero cacciati e fuggirono a Oristano.
La folla fu sapientemente aizzata e qualcuno decise di dare fuoco al monastero, ma l’incendio sfuggi al controllo degli incendiari e rapidamente coinvolse tutto il paese che in quel periodo era uno dei più ricchi e fiorenti della Barbagia. Dalle devastanti fiamme si salvo soltanto la chiesetta del convento di San Basilio e il piccolo sobborgo che si trovava dalla parte opposta dal quale poi il paese di Ollolai risorse.
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