Non è ancora finita, la serie playoff valevole per lo scudetto del campionato italiano è ancora tutta da decidere: la Dinamo Sassari batte la Reyer Venezia per 87-77 tra le mura amiche e rinvia di due giorni la definizione del tricolore 2018-19. Tutto merito di un secondo tempo pazzesco degli uomini di Pozzecco, trascinati in particolar modo da Jack Cooley e Marco Spissu in versione maxi per canestri e prestazione.

Decisivo, a suo modo, Justin Carter: i suoi cinque punti nell’ultimo quarto hanno spaccato la partita e incanalato il punteggio a favore dei biancoblù. Tra due giorni la chiusura di una grande cavalcata.

CRONACA.

Pozzecco conferma i titolari visti nelle ultime uscite. Il primo tiro è di Smith ed è sbagliato, Bramos e Thomas bucano la retina dalla distanza. Haynes dalla media per il 5-3, Bramos batte tutti a rimbalzo mentre la Dinamo attacca un po’ male con Pierre. Pierre e Thomas riducono dalla media, Haynes e Mazzola bucano la retina dall’arco (16-9). Thomas infila un bel 2+1, si fa notare anche Cooley sotto canestro e Thomas offre il sorpasso sul 17-16. L’ala sassarese fa il massimo dalla lunetta, Watt e Cerella rispondono con un controsorpasso condito da una schiacciata.

L’avvio del secondo quarto vede Gentile offrire a Thomas l’occasione di una schiacciata, Carter stoppa Tonut in contropiede. De Nicolao batte Spissu in penetrazione, Cooley ruggisce sotto canestro ed è 23-27. Bomba di Polonara, Daye stoppa Gentile mentre Cooley fallisce per due volte il – 1. Bramos mette il + 6 dalla distanza, Watt prima stoppa Thomas e poi segna dalla lunetta il 33-26. Schiaccione di Cooley, poi Smith si vede fischiato un fallo tecnico per proteste. Cooley giganteggia sotto i tabelloni, Pierre segna in contropiede ed è -2. Cooley fa 2/2 dalla lunetta dopo il solito canestro gentile di Daye, McGhee manca la tripla del pareggio e invece c’è quella di Haynes: 40-34 al riposo.

McGhee alla tripla in apertura di terzo quarto, Cooley batte Mazzola in post basso ma Watt segna due punti clamorosi. Smith compie un bel break per il pareggio (46-46), arresto e tiro preciso di Daye dalla media. Thomas si prende canestro e libero convertito, Cooley appoggia a canestro eludendo Watt. L’equilibrio è completo con continui sorpassi e controsorpassi, poi Cooley mette il + 3 con una schiacciata (55-52). Bramos e Watt si prendono un break di cinque punti, McGhee fa 2/2 dai liberi. Spissu si ripresenta col canestro del 59-57, Polonara si prende gioco di Watt dentro l’area.

Carter fissa il + 8 quando inizia l’ultimo periodo, Watt risponde a stretto giro di posta. Carter è indavolato e mette pure una tripla, Spissu in penetrazione appoggia il 70-60. La difesa sassarese è tremenda, permette alcuni contropiede che Spissu finalizza con una tripla dall’angolo. Watt ottiene un 2+1, Cooley non sbaglia dai liberi ma c’è la bomba di De Nicolao a cui risponde ancora Spissu. Cooley continua a segnare e la Dinamo è sul 84-70, McGhee è clamoroso con una schiacciata spettacolare. Tripla di Giuri, Cooley però non perdona dentro l’area e tiene il vantaggio in doppia cifra. Tripla anche di De Nicolao, l’antisportivo di Daye chiude definitivamente la sfida: la Dinamo vince per 87-77.

Si è chiusa al Tre Fontane di Roma la stagione agonistica 2024/25 dell’hockey su prato italiano, con la disputa della Supercoppa Italiana. Un’edizione emozionante e combattuta fino all’ultimo, che ha visto trionfare HC Bra tra gli uomini, SG Amsicora nel femminile e L’Archetto Roma nel Parahockey. Tutte le finali si sono risolte agli shoot out, segno del grande equilibrio in campo.

Il capitolo più avvincente è stato quello femminile, che ha riproposto la sfida classica tra SG Amsicora e HF Lorenzoni, ormai da anni rivali ai vertici dell’hockey italiano. Proprio come nella passata edizione di Genova, la finale è rimasta bloccata nei 60 minuti regolamentari: allora finì 2-2, stavolta 0-0. E ancora una volta la lotteria degli shoot out ha premiato le cagliaritane, vittoriose 4-2 grazie alle reti di Di Mauro, Fiorelli, Raineri e Vynhoradova.

Lorenzoni, che pure ha giocato una partita di grande solidità, è andata a segno con Kurowska e Munoz, ma non è bastato per strappare il trofeo alle rivali. A conferma del livello della sfida, i premi individuali hanno sottolineato la qualità in campo: miglior portiera è stata eletta Alina Fadieieva (HF Lorenzoni), mentre il riconoscimento di miglior giocatrice è andato a Maryna Vynhoradova, autentico trascinatore dell’Amsicora, capace di segnare anche uno degli shoot out decisivi.

Il nuovo successo dell’Amsicora conferma la solidità e la mentalità vincente del club cagliaritano, che continua a scrivere pagine importanti della propria storia. Allo stesso tempo, la tenacia della Lorenzoni mantiene viva una rivalità che negli ultimi anni ha reso più avvincente e spettacolare il panorama dell’hockey femminile italiano.