È stata presentata stamane a Giorgino, la lista Verdes per Cagliari Pulita, che sostiene la candidatura a sindaco di Cagliari di Angelo Cremone, che corre con la stessa in occasione delle elezioni del 16 giugno. Ventiquattro gli aspiranti consiglieri comunali, tredici donne e undici uomini, ecologisti, studenti, imprenditori, insegnanti.

Il programma spazia dai temi dell’ambiente a quelli del mondo universitario, fino ai temi dello sport e del pacifismo. «Siamo per una città dall’energia pulita attraverso l’uso delle pale eoliche di Machiareddu per alimentare la Rete elettrica comunale; vorremmo che ci fosse una maggiore frequenza nel ritiro dei rifiuti porta a porta e impianti di riscaldamento azionati da energia pulita in ogni edificio pubblico; siamo per il potenziamento del Porto Canale e dei servizi al Poetto e Sant’Elia e la valorizzazione di Giorgino tramite l’installazione di un centinaio di casotti di proprietà comunale da affittare d’estate e diciamo no al rigassificatore. Vogliamo che l’ex ospedale Marino diventi un Centro di educazione ambientale europeo con l’ausilio dell’Università di Cagliari; Per quanto riguarda lo sport, potenzieremo gli impianti e ne costruiremo di nuovi, puntando molto sull’atletica leggera e organizzando campionati mondiali degli sport minori; puntiamo, infine, su un campus universitario diffuso».

Questi i nomi dei candidati al Consiglio comunale: Lidia Frailis, Anna Moi, Anna Piras, Sabine Derudas, Giuseppina Seddona, Maria Eugenia Pala, Rosa Maria Assunta Scattu, Giovanna Montenero, Vincenza Medda, Barbara Agnese Lucia Manca, Patrizia Putzu, Paola Marrone, Franca Saba, Bruno Calabrò, Nicola Pusceddu, Luciano Floris, Piergiorgio Lara, Enrico Deplano, Giovanni Sarais (noto Gianni), Giulio Simbula, Franco Saiu, Franco Palmas, Rossano Farci, Andrea Manca.

«I residenti del centro storico si stanno ammalando e stanno vendendo casa per colpa del rumore provocato dagli avventori dei locali che hanno tavolini all’aperto, non si può continuare così, occorre porre un freno». Angelo  Cremone, candidato sindaco alle elezioni comunali di Cagliari con il movimento Verdes per Cagliari pulita, critica duramente le politiche sulla movida. Lo fa nel corso di un dibattito all’Exmà organizzato dall’Anama (associazione nazionale agenti e mediatori d’affari), da Fimaa (federazione italiana mediatori agenti d’affari), da Fiaip (federazione italiana agenti immobiliari professionali), dall’ordine degli ingegneri, collegio dei geometri e professioni tecniche.

Dal pubblico sono partite numerose obiezioni, una fra tutte quella di un operatore del settore, che ha protestato dicendo che «secondo questo ragionamento, chi ha un locale rischia di chiudere» . Cremone ha poi sostenuto che, sulle politiche ambientali «ci si è riempiti la bocca di parole e non si è fatto nulla di concreto. Fra cinquant’anni Cagliari rischia di essere sommersa». Dura presa di posizione anche sulla preannunciata sperimentazione del 5G: «Nessuno vuole che si sappia, ma il 5G porta malattie. Vorrebbero trasformare Cagliari in un fornetto a microonde». Ha poi messo in guardia dalla realizzazione di un rigassificatore a Giorgino e propone una municipalizzata dell’energia.

All’evento hanno partecipato, in ordine di arrivo, anche gli altri due candidati, Francesca Ghirra per il centrosinistra e Paolo Truzzu per il centrodestra. La prima ha fatto un sunto di tutto ciò che è stato fatto in otto anni di amministrazione Zedda, di cui ha fatto parte dal 2016 in qualità di assessora all’Urbanistica e parlato delle proposte per la Cagliari del futuro. «Vogliamo un fronte mare più turistico, con strutture come supermarket o attività commerciali di prodotti per la pesca, pensati per chi attracca con le proprie barche o per i turisti che sbarcano. Inoltre abbiamo in mente di fare di Su Siccu un luogo di intrattenimento con musica, chioschi bar, servizi ristorativi, in modo tale da far sì che la movida non sia concentrata solo nel centro storico. Poi attività sportive di vario genere all’Ippodromo e un centro di cure termali a Santa Gilla».

Truzzu, invece, punta molto sul porto, che individua come scalo cruciale per la nuova via della seta e rilancia sulla funicolare, «che non è un’idea campata in aria, ma una cosa innovativa che farebbe molto bene alla città», sostiene. Alla domanda sulla proposta del candidato leghista al Consiglio comunale, Michele Poledrini, di realizzare un nuraghe di 300 metri proprio al porto, ha risposto che «non è nel mio programma da sindaco, non so chi l’abbia proposto e non ne so granché, ma preferisco non rispondere».