Cagliari, porto Canale: la nave Bahri Tabuk, “carica di bombe per lo Yemen”
"Basta alle morti innocenti e alle stragi": la protesta di chi, da stamattina, sta monitorando l'attività della nave porta container Bahri Tabuk, attraccata a Cagliari e diretta, pare carica di bombe, in Arabia Saudita
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Cagliari: al porto Canale questa mattina è attraccata la nave porta container Bahri Tabuk. Secondo Cgil e Rete disarmo, la nave sarebbe stata caricata con decine di container pieni di bombe destinate all’Arabia Saudita. “I nostri porti continuano ad essere meta di navi del gruppo Bahri per i rifornimenti bellici ai Paesi sauditi”, dice il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, a seguito dell’attracco. Per il sindacalista, “il governo continua a tacere nonostante le denunce e le manifestazioni di protesta che ci hanno già visti impegnati in analoghi casi, prima a Genova e poi a Monfalcone”.
E continua: “Noi diciamo basta alle morti innocenti, non vogliamo essere complici delle stragi di incolpevoli civili e continuiamo ad essere fermamente contrari a tali rifornimenti perché violano gravemente le norme nazionali, europee ed internazionali”.
A lanciare l’allarme anche il Comitato per la riconversione della Rwm, la fabbrica di bombe con sede a Domusnovas, nel Sulcis: partita la richiesta al prefetto di Cagliari e all’Autorità portuale affinchè si adoperino “per evitare che la nave saudita imbarchi bombe destinate alla carneficina dello Yemen”. L’appello è rivolto anche ai lavoratori addetti alle operazioni di carico, ai vigili del fuoco e alle forze di pubblica sicurezza con l’invito a rifiutarsi di svolgere mansioni che eventualmente agevolino l’operazione.
Oscar Green 2025, la Sardegna dei giovani che coltivano il futuro: ecco chi sono i vincitori

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori, da vari luoghi della Sardegna
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C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.
Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.
Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.
Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.
Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.
Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.
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