La Sardegna Arena saluta il Cagliari ma non riesce a sorridere: nel diluvio abbattutosi sulla Sardegna, i rossoblù perdono per 2-1 contro l’Udinese e chiudono mestamente il campionato con l’ennesima sconfitta. Non basta il solito Pavoletti, alla diciassettesima rete in stagione, per salvare una formazione che ha giocato solo un tempo prima di venire invasa nella propria metà campo dai bianconeri quanto è bastato per andare sotto. Nel finale la reazione non è servita per trovare il pareggio.

CRONACA.

Nell’ultima di campionato, Maran decide di giocare con la formazione migliore, rispolverando Castro a centrocampo e dando spazio a Srna e Pisacane in difesa in quello che potrebbe essere la loro ultima gara con i colori rossoblù. Calcio d’avvio per l’Udinese che attacca da destra verso sinistra verso la curva nord. Ritmi molto blandi nei primi minuti, tanta manovra da un lato e dall’altro ma senza grandi intuizioni, si nota solo Barella al 5’ con un tiro al volo che va alle stelle. Risponde poco dopo Mandragora con un diagonale che Cragno para a terra senza alcuna difficoltà. Al 14’ c’è la prima vera parata del match e la effettua Musso, a deviare una punizione velenosa di Lykogiannis; tre minuti più tardi la Sardegna Arena esplode: cross tesissimo di Srna dalla fascia destra, Pisacane rimette in mezzo il pallone che Pavoletti deve solo spingere dentro la porta, è 1-0. Ci prova Barella dal limite al 19’, palla a lato. Sul tiro-cross di D’Alessandro, Cragno ci mette una pezza smanacciando fuori; a seguire il colpo di testa di Samir va fuori di poco. Grave errore di Joao Pedro al 26’: mantiene troppo la palla a centrocampo e quando affida il retropassaggio a Cragno, l’estremo difensore rossoblù deve fare gli straordinari per non essere beffato da Teodorczyk. Strepitosa parata di Musso su Barella pochi minuti più tardi,  al 37’ il destro di Srna su punizione va docile tra le mani dell’estremo difensore bianconero. Si allunga Cragno sul diagonale di Ter Avest, Joao Pedro manca il tap-in su un cross di Srna che va lungo. Il primo tempo si chiude sull’1-0 per il Cagliari.

Il secondo tempo inizia ancora con ritmi bassi, le due squadre si studiano e talvolta trovano qualche spazio per affondare l’offensiva. A sorpresa però, al 52’ l’Udinese pareggia: cross basso di Ter Avest, la difesa rossoblù sale in ritardo e consente a Pussetto di battere Cragno a tu per tu. Nel giro di pochi minuti, l’arbitro annulla la decisione dopo esser stato supportato dal VAR sulla posizione irregolare sia di Badu che dello stesso Pussetto nell’0ccasione. I bianconeri insistono e al 57’ vanno due volte vicini al gol, prima con  e poi con Ter Avest che colpisce il palo. Un minuto più tardi la segnatura arriva ma nella maniera più assurda: un tiro cross di Hallfredsson sorprende Cragno e si infila incredibilmente in porta. Dentro Birsa per Castro, al 68’ l’Udinese raddoppia: punizione dalla sinistra di Mandragora, De Maio si presenta tutto solo in area e insacca alle spalle di Cragno. Ionita viene murato da Badu, per Pavoletti il colpo di testa è fuori misura. Esce anche Srna per Padoin, il Cagliari non sembra un fulmine di guerra e continua a non impensierire la difesa avversaria. Il sinistro di Lykogiannis viene deviato in angolo da D’Alessandro, entra infine Cerri per Bradaric. Una mischia furibonda si crea nell’area bianconera all’82, Pavoletti può colpire a rete ma trova la pronta reazione dei difensori avversari che deviano sulla linea. Il Cagliari insiste con continui cross che l’Udinese rinvia con affanno, Pisacane e Pavoletti falliscono due gran occasioni nel finale tirando malamente fuori. La gara si chiude qui col 2-1 degli ospiti.

TABELLINO.

CAGLIARI Cragno (5.5); Srna (5.5) (al 75’ Padoin 5.5), Pisacane (5.5), Klavan (4.5), Lykogiannis (6); Bradaric (5) (al 81’ Cerri sv), Castro (6) (al 67’ Birsa 5), Ionita (6); Barella (5.5); Joao Pedro (5), Pavoletti (6.5). All. Maran (5)

UDINESE Musso; De Maio, Ekong, Samir; Ter Avest, Badu (al 81’ Wilmots), Hallfredsson, Mandragora (al 86’ Micin), D’Alessandro; Pussetto (al 76’ Lasagna), Teodorczyk. All. Tudor

Arbitro: Manuel Volpi di Arezzo 

Gol: Pavoletti (17’), Hallfredsson (59’), De Maio (68’) 

Ammoniti: Musso (83’), Klavan (84’), Wilmot (86’)

Note: recupero 0’ e 5’

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.