Erano due le liste presentate sulla piattaforma dei 5 Stelle, per le Comunali di Cagliari. Quella dell’astronomo Pino Calledda, che non è stata ritenuta “vincente” e quella di Murenu, la prescelta, eliminata dai vertici nazionali dopo i post omofobi e antiabortisti del candidato sindaco dopo appena un giorno dalla presentazione ufficiale.

Adesso il Movimento potrebbe correre ai ripari e decidere di presentare quella di Calledda, ha tempo fino a domani 18 maggio. «Noi abbiamo presentato la nostra lista su Open Comuni, rispettando le regole del movimento – ha spiegato Calledda- sapevamo che ne sarebbe stata scelta una, ci siamo attenuti alla decisione. Abbiamo accettato la scelta, proprio perché ci siamo sempre attenuti al regolamento, facendo tutti i passi richiesti».

Calledda si dice disponibile, qualora i vertici decidano di presentare la sua lista, a mettersi in gioco e portare avanti la campagna elettorale: «Cagliari ha bisogno di una presenza del Movimento – ha affermato il consigliere uscente Calledda- ma se anche non dovessimo correre per le comunali io continuerò ad impegnarmi per la mia città come cittadino, ho maturato una certa esperienza in questi anni e la metterò al servizio di Cagliari».

«Chi ha fatto la scelta, preferendo l’altra lista ha commesso un’ingenuità – conclude Calledda- oggi si fa tutto sui social, io nella vita faccio l’astronomo e dico sempre “occhi al cielo, piedi in terra”, sarebbe bastato controllare sui social, oggi vivono tutti sulla tastiera, non sarebbe dovuta sfuggire una cosa così esplicita, la comunicazione è fondamentale, bisognava informarsi meglio su questa persona anche sul tipo di comunicazione che aveva fatto in passato». Calledda quindi, si rimette alle decisioni dei vertici del Movimento, evidentemente per lui a la sua lista tornare in corsa sarebbe una bella rivincita dopo l’esclusione.

L’Asinara non può più essere considerata un’isola dimenticata. Lo ribadisce con forza l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, che rilancia l’impegno della Regione Sardegna per un rilancio concreto e sostenibile di uno dei luoghi più iconici del Mediterraneo.

“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.

Il nodo, sottolinea l’assessore, resta la gestione dei beni trasferiti alla Regione in seguito alla dismissione da parte dello Stato: “Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili in condizioni fatiscenti. Per anni abbiamo fatto fronte alle criticità utilizzando fondi regionali, e ora – grazie alla Conservatoria delle Coste – è stato stanziato un primo intervento da 5 milioni di euro per il recupero di alcune strutture”.

Ma la svolta, secondo Spanedda, passa soprattutto da un rinnovato dialogo istituzionale. “Nei mesi scorsi abbiamo attivato un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel futuro dell’Asinara. Ora chiediamo la riconvocazione del tavolo: è fondamentale che gli enti locali possano realmente utilizzare i beni che sono stati loro assegnati”.

L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è chiaro: restituire all’Asinara un futuro all’altezza della sua storia e della sua bellezza. “Ma – conclude – serve anche la piena collaborazione dello Stato. Solo con un’azione condivisa sarà possibile costruire un progetto duraturo e rispettoso dell’unicità di quest’isola”.