Tutto pronto per l’ottava edizione di “Queereesima”, la quaranta giorni di eventi che precedono il Sardegna Pride, la grande manifestazione per i diritti lgbt che si svolgerà il 6 luglio, a Cagliari, con il patrocinio gratuito del Comune di Cagliari.

Quaranta giorni ricchi di appuntamenti culturali, teatrali, cinematografici, musicali, con dibatti e incontri sul tema dei diritti civili, contro le discriminazioni e l’omofobia.

Si inizia venerdì 17 maggio alle 18 in contemporanea a Nuoro, Santa Teresa di Gallura e Roma (per la prima volta, infatti, la Queeresima non si svolgerà solo a Cagliari. Sabato 18 maggio, nel capoluogo sardo, alle ore 15:00 in via Dolcetta 12, si svolgerà il laboratorio Ferai Pride: fino al 30 giugno l’Associazione culturale Ferai Teatro dedica la maggior parte delle sue attività alle celebrazioni dei 50 anni dei Moti di Stonewall con un laboratorio gratuito per under 30; alle 19:30 in via Falzarego 35, ci sarà l’aperitivo di autofinanziamento per sostenere le spese dell’organizzazione del Sardegna Pride, organizzato da Arc Cagliari; domenica 19 maggio alle 10, in viale Regina Margherita 54 si svolgerà la veglia contro l’omo-bi-transfobia, organizzata dalla Chiesa Evangelica Battista di Cagliari. Domenica 19 alle 20:00, invece, presso il Teatro del Segno in via Quintino Sella 90, spettacolo teatrale dedicato alla figura di Alan Touring, organizzato dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari.

«Quest’anno abbiamo redatto un documento politico dal nome ‘Diamo i numeri’ – dice Carlo Cotza, di Arc Onlus – sono passati 50 anni dalla ribellione dello Stonewall Inn a New; 25 dal primo Gay Pride a Roma e 10 dalla prima manifestazione a Cagliari. Purtroppo viviamo in tempi difficili: il mondo sarebbe migliore se non ci fosse al governo qualcuno che mette gli uni contro gli altri».

Saranno 30 le associazioni che prenderanno parte, tra cui Arc, AgedO, Amnesty International, LILA Cagliari e Unica Lgbt. L’evento ha il sostegno, tra gli altri, di Ctm, Fondazione di Sardegna e Ateneika.Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato anche Michele Pipia di Arc Onlus. Presente anche la candidata sindaca di Cagliari per il centrosinistra, Francesca Ghirra.«Sono felice che le associazioni che gravitano attorno alla Queeresima siano riusciti a creare un calendario così ricco di eventi – dice Ghirra – Questa manifestazione assume un significato politico visto il clima che si respira nel paese e spero che Cagliari ma anche tutta la Sardegna e il resto del paese lavorino per ampliare i diritti delle persone a prescindere dall’orientamento sessuale, dalla razza e dalla religione, nell’ottica di una società sempre più inclusiva». Il programma completo è consultabile sul sito www.queeresima.it

È finita nelle campagne di Thiesi la fuga di Franco Giovanni Chessa, 55 anni, originario di Irgoli e considerato dagli investigatori uno dei criminali più pericolosi della Sardegna. La Squadra Mobile della Questura di Sassari lo ha arrestato dopo un mese di latitanza, seguito alla sentenza definitiva della Cassazione che lo condanna a 13 anni di reclusione.

Chessa era sparito subito dopo la decisione della Suprema Corte, evitando di presentarsi alle forze dell’ordine. Su di lui pendeva la condanna per la rapina del 2015 a un portavalori nei pressi di Bonorva, un colpo da 534 mila euro, e per il tentato assalto del 2020 alla sede della Mondialpol di Sassari, operazione fallita grazie all’intervento tempestivo della polizia che monitorava da tempo i movimenti della banda. Secondo gli inquirenti, fu proprio Chessa a ideare il piano come capobanda.

Il 55enne era invece stato assolto in due episodi di grande rilievo: l’assalto ai portavalori della Mondialpol da 11 milioni di euro nel 2016 e la rapina al supermercato Conad di Ittiri del dicembre 2019. Della pena complessiva, Chessa deve ancora scontare 11 anni. Dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere di Bancali, a Sassari.

La cattura è arrivata al termine di una complessa operazione investigativa condotta dagli uomini della Mobile di Sassari, guidati dal dirigente Michele Mecca. Gli agenti sono risaliti al latitante dopo contatti prolungati con persone a lui vicine e un lavoro di monitoraggio sul territorio. Alla fine, Chessa si è consegnato spontaneamente agli investigatori proprio nelle campagne dove gestiva la sua azienda agricola, ponendo fine alla sua fuga.