Carceri: Cagliari-Uta, “detenuti oltre il limite”. Report sulle carceri isolane

I dati, riportati dall'associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sono stati diffusi dal Ministero della Giustizia e fotografano la realtà detentiva al 30 aprile 2019
“La Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta continua a avere un numero di persone private della libertà oltre il limite regolamentare. Conta infatti 572 ristretti per 561 posti, 26 donne e 134 stranieri (23,4%) con una sezione destinata al regime di alta sicurezza”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, prendendo in esame i dati diffusi dal Ministero della Giustizia che fotografano la realtà detentiva al 30 aprile 2019.
“La situazione – sottolinea – non è rosea neppure a Oristano, anche se meno pesante (266 detenuti per 265 posti). Occorre tuttavia ricordare che nella Casa di Reclusione “Salvatore Soro” di Massama sono reclusi prevalentemente ergastolano in regime AS1, cioè appena usciti dalla massina sicurezza del 41bis, e in AS3, considerati pericolosi ma non ex 41bis. Insomma quasi tutti detenuti di un certo rilievo”. “E’ al limite della capienza, come sempre, il San Daniele di Lanusei (33 per 33), dove si trovano sex offender e protetti. Nel carcere di “Badu ‘e Carros” di Nuoro si trovano invece 215 reclusi per 377 posti anche se la tabella ministeriale tralascia di considerare che una sezione di 140 posti è chiusa per lavori di ristrutturazione che dureranno almeno un paio d’anni con il risultato che anche questo Istituto, con una sezione per terroristi di matrice islamica, è pieno”.
“Al Giovanni Bacchiddu di Sassari – osserva ancora la Presidente di SDR – i detenuti sono 421 per 454. Lì però sono ospitati 91 ristretti con il regime 41bis (massima sicurezza, riservato a mafiosi e camorristi sistemati in un ambiente – ha rivelato il Garante – sotto il livello del terreno, in cui la luce naturale filtra attraverso piccole finestre. Nella Casa Circondariale di Bancali anche 12 donne e 138 stranieri (32,7%)”. “Nelle carceri di Nuchis-Tempio Pausania (144 presenti per 168 posti) e “Giuseppe Tomasiello” di Alghero (119 per 156) i numeri dicono che le condizioni detentive sono adeguate. Nel caso di Tempio tuttavia c’è da domandarsi come sia possibile conciliare gli apprezzati interventi trattamentali per i ristretti senza acqua potabile neppure per gli Agenti e il personale educativo e amministrativo”.
“Vi è infine da segnalare – ribadisce Caligaris – il sotto utilizzo delle Colonie Penali. A fronte di 692 posti disponibili sono occupati poco più della metà (372 pari al 53%) con una presenza di stranieri pari a 270 (72,5%). La percentuale più significativa di persone prevalentemente extracomunitarie spetta a “Is Arenas” con 76 stranieri su 96 detenuti (79%), seguita da Mamone 142 su 183 (77,5%). Al terzo posto Isili 52 su 93 (55,9%). “E’ infine ancora irrisolto il problema dei Direttori. La pianta stabile attuale è di 5 responsabili per 10 Istituti con una organizzazione che vede prevalere i Commissari nella gestione delle strutture penitenziarie isolane. Frattanto anche il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria ha concluso il suo mandato triennale. E’ possibile quindi che a breve – conclude la presidente di SDR – possa lasciare la Sardegna”.

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