L’amichevole tra il Grande Torino e il Cagliari che si sarebbe dovuta disputare poco dopo Superga
Se quell'incidente non fosse mai avvenuto un'altra piccola storia legata al Cagliari avrebbe potuto vedere la luce.
di Mario Fadda
Nella camera oscura della memoria collettiva degli sportivi di tutto il mondo il il 4 maggio 1949 è una data tristemente famosa. Questa è la data dell’incidente aereo avvenuto a Superga che costò la vita dei campioni che, secondo il giudizio di tanti esperti, potrebbe essere considerata la squadra di calcio più forte di tutti i tempi. Un destino ineluttabile privò il presidente Novo del gioiello che, con certosina pazienza, aveva saputo cesellare. Una folla immensa li pianse durante i funerali a Torino e l’intera Italia, sportiva e non, piombò nel lutto. Fin qui la storia quasi sacrale di una compagine, una serie di nomi, che istintivamente si ripete con un rispetto che si deve alle leggende. Sulla loro epopea si è detto e scritto tutto, o quasi. A volte però, dagli scaffali polverosi e sempre più snobbati degli archivi, riemergono dei documenti, capaci di riaprire casi o far riaffiorare i ricordi. Capaci di far dire “Se solo fosse accaduto questo…”. Certo con i se e con i ma non si fa la storia, ma certi documenti sono capaci di raccontare una storia che nessuno conosce.
Compiamo un veloce flash back fino alla fine dell’inverno 1949: il Torino sta battagliando con l’Internazionale di Nyers, Lorenzi e Amadei per il titolo di Campione d’Italia 1948-49. Al termine dell’amichevole disputata a Genova tra Italia e Portogallo il 27 febbraio di quell’anno, Mazzola e Ferreira, capitano del Benfica e della nazionale lusitana, strinsero amicizia e Mazzola prese in considerazione l’idea di organizzare un’amichevole in favore del collega che si accingeva a dare l’addio al calcio di lì a breve. Se ne parlò in sede a Torino, ma Novo era comprensibilmente scettico vista la delicata situazione in campionato e le condizioni fisiche precarie, tra gli altri, proprio di Valentino Mazzola, e di alcuni altri membri della formazione granata. Fin qui la storia che tutti conoscono. Ora, Valentino Mazzola e compagni avevano un amico e tifoso in Giuseppe “Peppino” Deiana, commerciante sardo di Pellame, più precisamente di Selargius. Peppino era un assiduo frequentatore del “Filadelfia” e spesso i calciatori del Torino, quando partivano per qualche trasferta, gli inviavano una cartolina. Lo stesso fecero anche da Lisbona poco prima di imbarcarsi sul volo che doveva riportarli a casa.
Peppino Deiana alcuni giorni prima dell’amichevole della Nazionale, cercò di combinare una partita amichevole tra i granata ed il Cagliari sul campo di “via Pola” del capoluogo sardo, poi ovviamente tutto saltò una volta che a Madrid, in occasione di Italia-Spagna del 27 marzo, venne raggiunto l’accordo per disputare l’amichevole proprio a Lisbona. Ma vista l’incerta classifica è risaputo che quella gara era vincolata alla gara di campionato con l’Internazionale del 30 aprile a Milano. Che tali contatti fossero forti e l’amichevole col Cagliari probabile è testimoniato dal titolo di un settimanale sportivo sardo “Sardegna Sport”, del 15 marzo, quindi ben due settimane prima della gara di Madrid e con le decisioni ancora in stallo che titolava “Il Torino a Cagliari il 4 maggio?”, e poco più sotto “Secondo le ultime notizie ci risulta che i dirigenti del Cagliari avrebbero raggiunto l’accordo con i colleghi del Torino per far disputare l’annunciato incontro tra i rossoblu cagliaritani ed i campioni granata. La data sarebbe stata fissata per il 4 maggio, giorno festivo per il rientro di S. Efisio”.
Un risultato negativo a Milano avrebbe potuto portare ad una trasferta ben più breve, con un’amichevole tanto attesa in Sardegna, quando tutto saltò “Peppino” Deiana non si perse d’animo. Inoltre va ricordato che i rapporti tra le due società erano ottimi, specie se consideriamo che il Torino aveva ceduto al Cagliari tre valenti giovani quali il difensore Ferdinando Terziolo e gli attaccanti Ezio Ronzi e soprattutto Armando Segato, poi campione d’Italia con la Fiorentina di Bernardini e titolare della Nazionale. Come si diceva Giuseppe Deiana continuò a sognare di portare il Torino in Sardegna, alla fine riuscì a strappare la promessa: l’intera squadra sarebbe giunta a Cagliari al termine del campionato ed insieme alla tanto agognata amichevole, l’instancabile Deiana, aveva organizzato un percorso per delle gite in diverse zone dell’Isola ed anche alcune battute di caccia grossa, dopo la puntata alle più meritevoli spiagge sarde nell’intento di garantire uno svago indimenticabile agli amici torinesi. Quando avvenne la sciagura aerea stava ultimando i lavori nella sua villa di Selargius, in modo da poter sistemare con i migliori agi possibili i suoi amici e beniamini. Poi gli eventi sono precipitati e questi propositi finirono nell’oblio dei ricordi sempre più sbiaditi ed in pochissimi articoli di un Settimanale “Sardegna Sport” che ebbe vita brevissima.
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