Il tragico incidente avvenuto sulla vecchia strada che collega Villagrande e Talana, in località Genna e Arena, ha gettato nello sconforto l’intera comunità villagrandese. La morte del 63enne Mario Olla e le gravi condizioni in cui versa Carlo, suo nipote – presente con lui in auto al momento dell’incidente –, hanno scosso i compaesani.

«La tragica scomparsa di Mario Olla addolora l’intera comunità del paese» ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Loi dopo aver appreso della scomparsa dell’allevatore. «In questo momento esprimo un sincero sentimento di cordoglio ai familiari dell’uomo scomparso».

«Ancora una volta – prosegue Loi – le nostre strade insicure si portano via le persone care e stimate. In questa triste occasione stiamo parlando di un incidente ma la morte di Mario Olla è avvenuta in un’arteria che non ha padroni e aspetta da anni di essere sistemata. Nonostante l’ordinanza di divieto segnalata con cartelli, l’arteria continua a essere utilizzata tutti i giorni dagli allevatori che non hanno alternative per raggiungere i loro ovili. Probabilmente ieri, la nebbia e la mancanza della segnaletica sono state fatali e dobbiamo accettarlo ma meno accettabile è il fatto che la viabilità del nostro paese sia abbandonata e costituisca un costante pericolo per la vita dei cittadini. Mi auguro che parta la lunga serie di interventi straordinari che spettano a questa strada e che si arrivi al più presto ad avere gli aiuti concreti alle aziende agricole, agli allevatori e a tutti i lavoratori che per la viabilità subiscono un continuo stato di terrore a ogni occasione di maltempo».

Un ultimo pensiero Loi lo rivolge al 39enne Carlo: «La mia speranza è che si riprenda il prima possibile».

«Se riuscite a cucinarlo meglio di me, torno in Libano a nuoto». Non usa giri di parole Abbas Ahmad, lo chef e food influencer libanese meglio conosciuto sul web come Habibi Original, per lanciare il guanto di sfida alla Sardegna. Al centro della contesa c’è uno dei re della tavola isolana: l’agnello. Il ristoratore, celebre per il tormentone «Habibi, yalla», ha pubblicato un video diventato immediatamente virale in cui mette alla prova una delle tradizioni gastronomiche più radicate e identitarie della regione.

Nel reel della discordia, lo chef mostra una testa d’agnello preparata secondo la sua personale ricetta: una cottura lentissima di ben dieci ore. Ahmad illustra minuziosamente la tecnica, spiegando che la carne viene avvolta in carta da forno e poi sigillata nell’alluminio, con un avvertimento categorico: «La stagnola non deve mai toccare il cibo».

Ma a far esplodere la polemica non è stata solo la ricetta, quanto il racconto del suo viaggio nell’Isola. L’influencer sostiene infatti di aver girato a lungo la Sardegna alla ricerca del leggendario agnello sardo, senza però averne trovato traccia nei menù: «Neanche un ristorante lo faceva, neanche uno ne abbiamo trovato», ha dichiarato nel video, un’affermazione che ha scatenato l’immediata reazione degli utenti sardi.

Il finale del filmato è una provocazione in piena regola, studiata per stuzzicare l’orgoglio dei pastori e degli chef sardi. «Sfido tutta la Sardegna: se riesci a fare un agnello così, fai un video e taggami. Se sei più bravo, non solo ti promuovo gratis e ti regalo dieci casse di vino libanese, ma torno a casa a nuoto ammettendo che sei migliore di me».

Abbas Ahmad non è nuovo a queste uscite teatrali — marchio di fabbrica del suo personaggio social — ma toccare l’agnello in Sardegna significa toccare un nervo scoperto. Resta ora da vedere se qualche agguerrito ristoratore sardo raccoglierà l’invito, pronto a dimostrare che, sul proprio terreno, la tradizione millenaria dell’Isola non teme alcun “Habibi”.