«Siamo di fronte a una situazione di instabilità senza precedenti, data dalla presenza della Lega. La Giunta Solinas dimostra tutta la sua debolezza». Francesco Agus, presidente del gruppo consiliare regionale Progressisti (del quale fa parte anche Massimo Zedda), commenta la mancata presenza in Aula del Presidente della Regione, che oggi avrebbe dovuto annunciare i sette assessori mancanti.

Solinas è volato a Roma per incontrare il ministro dei Trasporti Toninelli per discutere della continuità territoriale. «Ci troviamo di fronte ad una maggioranza infiltrata da un partito che ha interessi altrove – prosegue Agus – Inoltre, stanno deliberando con solo cinque assessori, una cosa assolutamente illegittima. Ogni giorno che passa senza che venga completata la Giunta, è un giorno perso per la Sardegna e i sardi».

La seduta consiliare si è comunque svolta, aprendo ufficialmente la sedicesima legislatura. «Prima i sardi», ha dichiarato il neo presidente del Consiglio regionale, il leghista Michele Pais, durante il discorso di insediamento, che ha toccato molti punti, dalla continuità territoriale al lavoro, dalla sanità al funzionamento della macchina amministrativa.

Sono stati ufficialmente costituiti anche i gruppi consiliari. Per la maggioranza: Riformatori sardi, con presidente Michele Cossa; Partito sardo d’Azione, con presidente Franco Mula; Udc Sardegna, con presidente Gian Filippo Sechi; Lega Salvini Sardegna, con presidente Dario Giagoni; Fratelli d’Italia, con presidente Paolo Truzzu; Forza Italia, con presidente Angelo Cocciu. Per l’opposizione: Progressisti, con presidente Francesco Agus; Partito democratico, con presidente Gianfranco Ganau. E poi, Gruppo Misto, con presidente Valerio De Giorgi.

Il Colle di Sant’Elia non sarà incluso tra le aree militari oggetto di concessione per l’installazione di impianti di energia rinnovabile. È quanto ha ufficialmente comunicato il Ministero della Difesa, accogliendo le istanze avanzate dalla Regione Sardegna, che aveva rivendicato la titolarità dell’area e la sua esclusione dalla procedura di valorizzazione affidata a Difesa Servizi S.p.A..

Un passo indietro atteso, che l’assessore regionale agli Enti locali, Finanze e Urbanistica Francesco Spanedda definisce “un risultato importante per la Sardegna”. “Il Ministero ha preso atto delle nostre ragioni: quell’area non può essere né venduta né concessa perché, secondo lo Statuto sardo, è già patrimonio della Regione. Lo è per legge, non per concessione”, ha dichiarato l’assessore.

La posizione della Regione era stata formalizzata con una nota inviata alcune settimane fa a Difesa Servizi, in cui si sottolineava che il colle è incluso, fin dal 2008, negli elenchi dei beni immediatamente dismissibili, già destinati al trasferimento alla Regione ai sensi dell’art. 14 dello Statuto sardo.

A rafforzare la rivendicazione, anche la recente legge regionale n. 20 del 2024, che classifica il colle come area non idonea alla trasformazione per impianti da fonti rinnovabili, e le prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale, che impongono vincoli di tutela particolarmente stringenti su quella porzione del territorio cagliaritano. “Non c’era spazio per equivoci – ha ribadito Spanedda –. Questa vicenda ha un valore che va oltre il singolo lotto: dimostra che la Regione può agire con determinazione e basi giuridiche solide. Quando lo fa, lo Stato è chiamato a fermarsi”.

L’assessore ha infine rimarcato la necessità di coniugare la transizione energetica con il rispetto del territorio e delle prerogative statutarie dell’Isola: “L’energia rinnovabile va incentivata, ma non a scapito del paesaggio, dei diritti delle comunità e dello Statuto della Sardegna. Il Colle di Sant’Elia resta patrimonio di tutti i sardi”.