Jacopo Cullin e Paolo Zucca sbancano i botteghini: ‘L’uomo che comprò la Luna’ è campione di incassi
Una commedia divertente e intelligente che certifica ancora una volta il talento dei suoi interpreti, Jacopo Cullin su tutti, e la bravura del regista cagliaritano Paolo Zucca.
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Successo strepitoso al botteghino del film “L’uomo che comprò la luna”, diretto da Paolo Zucca e interpretato da Jacopo Cullin.
Con ben 69mila ticket staccati in sole 12 copie uscite solo in Sardegna, la commedia sarda si piazza addirittura al 14esimo posto nazionale, superando film con diffusione nazionale.
Il film, che vede tra gli altri interpreti anche Benito Urgu, Stefano Fresi e Francesco Pannofino, racconta la storia di Kevin, milanese di origini sarde che viene inviato come agente segreto nella Sardegna più profonda per scoprire la persona che dice di aver comprato la Luna.
Una commedia divertente e intelligente che certifica ancora una volta il talento dei suoi interpreti, Jacopo Cullin su tutti, e la bravura del regista cagliaritano Paolo Zucca.
Ecco finalmente il trailer de “L’Uomo che comprò la Luna!” di Paolo Zucca, dal 4 Aprile al Cinema! In anteprima in Sardegna distribuito da INDIGO FILM.
Gepostet von Jacopo Cullin am Montag, 11. März 2019
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Quiz per cagliaritani doc: la storia di una boutique che fece epoca a Cagliari, sapete quale?

Cagliari, anni Settanta: una boutique che più di ogni altra riuscì a intercettare i sogni, lo stile e le ambizioni di un’intera generazione. Sapete qual era?
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Negli anni Settanta, in via Cocco Ortu, c’era una boutique che più di ogni altra riuscì a intercettare i sogni, lo stile e le ambizioni di un’intera generazione. Non era soltanto un negozio di abbigliamento maschile, ma un vero punto di riferimento per chi voleva vestire alla moda, senza lasciare Cagliari.
L’intuizione fu semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: viaggiare fino a Roma per scoprire le ultime tendenze e portarle in Sardegna, anticipando mode che altrove sarebbero arrivate molto più tardi. Dietro quell’idea c’era un imprenditore visionario, che diede alla boutique il proprio nome, trasformandola in un simbolo di eleganza e modernità. Avete capito di chi parliamo? Si tratta di Bruno Sechi e della sua boutique Brunse, che venne chiamata così per il nome del proprietario.
Tra quelle vetrine sono passate camicie dal collo largo, pantaloni scampanati, loden, cinturoni con maxi fibbie: capi che oggi raccontano un’epoca e che allora rappresentavano il desiderio di distinguersi. I giovani cagliaritani trovavano tutto ciò che serviva per sentirsi al passo coi tempi, mentre tra i clienti più affezionati figuravano anche i calciatori del Cagliari, icone di stile e successo.
Nel 1979 il negozio cambiò nome in Brillantina, segnando una nuova fase della sua storia, ma senza perdere la propria identità. Il successo fu tale che il format venne replicato anche a Quartu, dove Riccardo Sechi, fratello del fondatore aprì un altro punto vendita, mantenendo lo stesso stile e la stessa filosofia.
Oggi quelle immagini in bianco e nero, con i commessi e il proprietario ritratti davanti alla boutique, raccontano molto più di un’attività commerciale: raccontano un momento in cui la moda diventò linguaggio, appartenenza e sogno condiviso, lasciando un segno indelebile nella memoria della città.
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