Sono state chiuse le indagini sull’omicidio dell’ex avvocatessa civilista Elena Morandi, 56 anni, trovata morta a Modena nel suo appartamento il 24 settembre 2017. Unico imputato, il sardo 50enne Pasquale Concas, che all’epoca dei fatti era il compagno della donna.

Concas sarà chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato da futili motivi in quanto l’uomo avrebbe approfittato della condizione indifesa della donna – al momento dell’omicidio in stato di ebbrezza e sotto medicinali – per ucciderla, rubarle 300 euro e il pc e tentare di incendiare il letto della donna. In questo modo, secondo gli inquirenti, Concas avrebbe provato a nascondere le prove del delitto e farlo passare per un incendio domestico. Ma le fiamme non sono divampate e i Vigili del fuoco sono riusciti ad intervenire trovando la scena del crimine intatta.

L’uomo sarebbe anche l’assassino di una prostituta ungherese Arietta Mata trovata morta a Castelfranco il 21 gennaio 2018 e uccisa per 700 euro. Ma non è finita qui. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, Concas sarebbe un omicida seriale e recidivo già condannato per il delitto di un’anziana a Olbia avvenuto nel 1994.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.