(VIDEO) Il biologo mostra i rifiuti trovati nel capodoglio spiaggiato: “Piatti di plastica, sacchetti e pvc”

Tutto il materiale trovato nel ventre dello sfortunato cetaceo sono al momento oggetto di analisi da parte dei ricercatori dell'Università di Padova.
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Un tubo di corrugato in pvc, un sacchetto contenente detersivo e un piatto di plastica: questi tre oggetti trovati nella pancia del capodoglio spiaggiato senza vita a Cala Romantica, Porto Cervo.
A mostrarli in un video è il biologo dell’associazione Seame Sardinia Luca Bittau. «Questo per capire cosa succede nei nostri mari e cosa stiamo facendo agli animali» spiega il biologo.
Tutto il materiale trovato nel ventre dello sfortunato cetaceo sono al momento oggetto di analisi da parte dei ricercatori dell’Università di Padova. Si tratta di almeno 22 kg di plastica, ingeriti per sbaglio dall’animale e probabilmente risultati per lui fatali.
?? La notizia del Capodoglio spiaggiato a Porto Cervo il 28 Marzo ha fatto letteralmente il giro del mondo. Non ci aspettavamo una eco di tali dimensioni. Crediamo che nella tragicità dell'evento ci sia un evidente aspetto positivo: la consapevolezza nei confronti di queste tematiche è aumentata. Per questo vogliamo continuare a raccontarvi questa storia, continuare a sensibilizzare su questo argomento per avere un impatto reale sui nostri comportamenti quotidiani nel rispetto dell’ambiente.In questo video Luca ci mostra gli oggetti ritrovati nello stomaco del capodoglio. E ci ricorda cosa possiamo fare per rispettare e migliorare il mondo in cui viviamo.—————————————-?? The news of the sperm whale stranded in Porto Cervo (Sardinia, Italy) on 28 March has spread all around the world. We did not expect such a worldwide interest on this sad event. We firmly believe that, beside the awful news, there is an important and positive aspect to highlight: the awareness about these topics has grown substantially.For this reason, we want to keep on telling you this story, hoping for a real impact and change of our daily habits and behaviours towards a more sustainable way of living into the Earth system.In this video, Luca shows what was found inside the sperm whales’ stomach. And reminds us what we can do to respect our only and unique Planet.
Gepostet von SEAME Sardinia am Dienstag, 2. April 2019
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Cagliari, il Consiglio di Stato conferma il divieto di legare le bici fuori dagli stalli

Una decisione che farà discutere e che segna un punto a favore del decoro urbano in città. Il Consiglio di Stato ha "promosso" il giro di vite voluto dall'amministrazione dell'ex sindaco Paolo Truzzu, confermando la piena legittimità del divieto di incatenare le biciclette fuori dagli stalli dedicati.
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Cagliari, il Consiglio di Stato conferma il divieto di legare le bici fuori dagli stalli.
Una decisione che farà discutere e che segna un punto a favore del decoro urbano in città. Il Consiglio di Stato ha “promosso” il giro di vite voluto dall’amministrazione dell’ex sindaco Paolo Truzzu, confermando la piena legittimità del divieto di incatenare le biciclette fuori dagli stalli dedicati.
Con una sentenza che rigetta il ricorso presentato dalla Fiab di Cagliari, i giudici di Palazzo Spada hanno messo la parola fine a una lunga battaglia legale.
Il provvedimento, incluso nel regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana approvato dalla precedente amministrazione comunale, stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che è vietato legare le biciclette a “infrastrutture pubbliche non destinate allo scopo”. La violazione di questa norma comporta l’applicazione di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 100 a un massimo di 300 euro.
I giudici hanno spiegato che la decisione mira a tutelare, in un’ottica di miglioramento della vivibilità e del decoro della città, quelle infrastrutture che spesso si trovano sui marciapiedi, nelle piazze, nei parchi, o vicino a monumenti. Si tratta di elementi di arredo urbano come ringhiere, recinzioni o pali, per i quali è già generalmente vietata la sosta di qualsiasi veicolo. Pertanto, secondo il Consiglio di Stato, la disposizione non viola in alcun modo le norme del codice della strada.
Ma la sentenza va oltre, affrontando un punto cruciale sollevato dai ricorrenti. La Fiab aveva denunciato una presunta disparità di trattamento tra gli “utenti deboli”, ovvero i ciclisti, e gli “utenti forti”, come gli automobilisti, sostenendo che la norma penalizzasse i primi a vantaggio dei secondi. Il Consiglio di Stato ha respinto categoricamente questa tesi, evidenziando che una disparità di trattamento può essere configurabile solo in presenza di situazioni perfettamente identiche, e che tale condizione non sussiste in questo caso. I giudici hanno inoltre ritenuto infondata la disparità invocata in appello anche rispetto ai monopattini.
Infine, sono state giudicate infondate anche le censure che contestavano la presunta contraddittorietà del regolamento con gli obiettivi fissati dal Piano Urbano della mobilità sostenibile. A questo proposito, il Consiglio di Stato ha ribadito che si tratta di una valutazione discrezionale, per la quale “il giudice non può sostituirsi all’amministrazione”. La decisione ha quindi confermato la legittimità dell’azione comunale, stabilendo che la tutela del decoro urbano è un obiettivo prioritario che può essere perseguito attraverso normative specifiche.

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