(FOTO) Cagliari, a Palazzo Doglio un hotel di lusso, nuove piazze, ristoranti e pasticcerie
Palazzo Doglio e la riqualificazione dell'area della Basilica di San Saturnino - Foto di Matteo Lecis Cocco Ortu 7
A presentare il progetto il consigliere Pd e candidato alle primarie per il candidato sindaco del centrosinistra Matteo Lecis Cocco-Ortu.
«Dopo l’approvazione della riqualificazione della Scala di Ferro, che tornerà ad essere un albergo di alto livello in cambio della gestione della musealizzazione dell’area archeologica sottostante e dell’uso pubblico dei parcheggi è arrivata oggi in aula la proposta di Programma integrato per la riqualificazione urbana del comparto che ricomprende il complesso edilizio denominato “Palazzo Doglio e la Basilica paleocristiana di San Saturnino”». L’annuncio è del presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Cagliari e candidato alle primarie del centrosinistra Matteo Lecis Cocco-Ortu.
«Sarà realizzato un albergo di grande pregio e un insieme di interventi di valorizzazione dei beni storico-monumentali presenti nel comparto» aggiunge il consigliere comunale Pd.
«Abbiamo dato il positivo parere del Consiglio Comunale alla riqualificazione di Palazzo Doglio per la realizzazione di un albergo a cinque stelle, con una valutazione dei benefici pubblici e delle convenienze private dell’investimento – spiega Lecis Cocco-Ortu -. In cambio delle modifiche richieste all’immobile saranno realizzati i lavori di riqualificazione di piazza San Cosimo, l’illuminazione della Basilica di San Saturnino e delle vie limitrofe, la realizzazione di una piazza lineare in vico Logudoro e la creazione di una piazza privata ad uso pubblico all’interno della corte su cui si affacceranno il ristorante del Forte Village, altri ristoranti e pasticcerie, la rigenerazione di piazza Ichnusa e la riqualificazione del “teatro celato” tra via Logudoro e via San Lucifero».

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Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?
Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.
In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.

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